Prospettive

Inaugurata al Castello Ursino di Catania la mostra sugli “Ex Voto” e la vita di Sant’Agata

di Vincenzo Caruso

Due mostre in una, al piano terra del Castello Ursino di Catania, in questi giorni della festa di Sant’Agata, da non perdere: “Per grazia ricevuta. Ex Voto, Miraculi e altre storie” dal 31 gennaio al 29 marzo e “Uno sguardo sulla vita di Sant’Agata” fino all’1 marzo 2020, a cura della Regione Siciliana – Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania, del Comune di Catania, del Comitato per la festa di Sant’Agata nella Città di Catania, del Museo Civico del Castello Ursino, dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catania e dell’ASP 3 di Catania. E  un’inaugurazione impreziosita dalla numerosa presenza di bambini, prima cantori e poi ciceroni in erba a illustrare il pezzo forte delle mostre, la pala del Maestro di Sant’Agata di Castroreale (in provincia di Messina), un dipinto dei primi decenni del ‘400 che illustra la Martire Agata  e in una cornice di 12 quadri le scene della vita fino al martirio e all’incoronazione in cielo.  

Ma soprattutto, oltre a numerosi dipinti tematici sulla santa, una mostra di ex voto e di oggetti e manufatti in cera, metallo, argento o terracotta a dimostrare il rapporto emozionale dell’uomo con la divinità e il santo protettore sin dai tempi più antichi, lì a fissare il momento del miracolo nel tempo contestualizzandone anche la particolare ubicazione, in casa, nella strada, in ospedale o nel luogo di lavoro.

«Soprattutto – ha sottolineato nel suo intervento l’arcivescovo mons. Salvatore Gristina – gli ex voto sono una bella testimonianza del saper dire grazie, lo stile della riconoscenza e della gratitudine».

Un invito anche ad attivare percorsi di prevenzione sugli incidenti sul lavoro, oggi ancora tanti, per disattenzione o negligenza, come nel racconto del protagonista ancora vivente Giovanni Sorbello illustrato in un ex voto del 1969 per una caduta da un’impalcatura da 30 mt di altezza. Pochi, invece, gli ex voto sull’Etna, sulla pazzia (come malattia di cui provare vergogna) e la violenza femminile.

«La festa di Sant’Agata che vogliamo – ha ribadito il presidente del Comitato Riccardo Tomasello durante il suo intervento, accompagnato da Fulvia Caffo  – è quella che privilegia in modo significativo l’ambito culturale, e la preghiera e l’arte ci incamminano verso Dio».

Prestatori delle opere esposte sono le curie delle diocesi di Acireale (con opere dalla basilica cattedrale Maria SS. Assunta e dalla Deputazione reale Cappella di Santa Venera), di Caltagirone (con opere del santuario di S. Maria della Stella di Militello in Val Catania) e dell’arcidiocesi di Catania (in particolare i tanti ex voto del santuario dei Santi  Alfio, Filadelfo e Cirino di Trecastagni, del santuario Maria SS. Annunziata di Pedara, di Maria SS. del Carmelo di Catania e della Consolazione di Paternò, della chiesa di S. Maria dell’Idria di Viagrande), l’Asp di Catania con alcuni ex voto dell’ospedale Santa Marta, del Museo Civico del Castello Ursino.

I ringraziamenti della Soprintendente Rosalba  Panvini, coordinatrice generale della mostra, sono stati per gli stretti collaboratori Franco La Fico Guzzo e Maria Teresa Di Blasi per l’ideazione, direzione e il coordinamento scientifico e a Giusy Gattuso per l’allestimento della mostra, agli istituti scolastici “A. De Gasperi” di Aci S. Antonio, “E. Patti” di Trecastagni e “S. Giuffrida” di Catania per i laboratori didattici realizzati in collaborazione con la Soprintendenza e il Circolo Didattico di S. Agata Li Battiati, alla delegazione FAI di Catania e agli sponsor.

Un saluto, a nome del sindaco Salvo Pogliese, è stato portato dall’assessore Alessandro Porto e anche una “raccomandazione” alla prevenzione degli incidenti sul lavoro,  quella di Antonio Leonardi, direttore del Dipartimento Prevenzione dell’Asp di Catania.

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