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L’impegno della Caritas di Paternò in tempo di pandemia: ecco la testimonianza di un volontario

Anche in tempi di pandemia e di distanziamento sociale il cuore della carità ha continuato a battere forte. A raccontarlo alla nostra testata, un volontario della Caritas di Paternò che in maniera appassionata descrive il difficile lavoro portato avanti in questi mesi.

«Sono Alessandro Catania e sono un volontario Caritas. Voglio testimoniare quello che lo Spirito Santo ha fatto su di me, e non solo.

Proprio all’inizio di questa pandemia, quando la paura di uscire ha condizionato le relazioni, e la limitazione degli spostamenti ha ridotto gli spazi vitali allora ci siamo anche resi conto che tutto quello che sino a poco prima facevamo con naturalezza non sarebbe stato così facile.

Il primo problema che si è posto è di come avremmo potuto operare noi volontari della caritas, sino a poco prima della pandemia abbiamo operato in una stanzetta di circa 15 metri quadri e sapevamo che con le ristrettezze che si stavano iniziando ad attuare, non saremmo più riusciti a servire la gente come avremmo voluto.

Ed ecco che in questo ho visto il primo segno dello Spirtito Santo, un’occasione straordinaria, e di questo si deve anche ringraziare il sacerdote che con una semplice chiamata ha risolto non solo il problema ma in un certo senso è riuscito anche a rassicurarci… “non preoccupatevi, possiamo utilizzare il salone parrocchiale, con le chiese chiuse di certo non potrà essere utilizato per altro…” ed ecco che il treno della solidarietà riparte, anche velocemente, dopo solo un’ora avevamo fatto non so quante chiamate per poter organizzare tutto al meglio: vigili urbani per poter organizzare lo scarico; servizi sociali per avere le autorizzazioni; fornitori, grossisti, supermercati e centri come il banco alimentare, che ci avrebbero potuto aiutare mettendoci a disposizione ciò che avevano; autisti per il trasporto e braccia per lo scarico.

Non posso nascondere che ero molto spaventato, titubante, impaurito… continuavo a pensare che forse era una cosa anche più grande di me, di noi… forse ci eravamo lanciati in un progetto di quale non saremmo mai stati all’altezza.

Ma ogni volta che questi sentimenti in qualche modo ci stringevano il cuore, qualcosa di inspiegabile ci dava sicurezza e forza per andare avanti.
Adesso a distanza di due mesi circa posso dire che tutto il gruppo caritas ha svolto un servizio a dir poco formidabile, e lo dimostrano i fatti: abbiamo assistito 1.300 persone per 250 nuclei familiari divisi in 20 distribuzioni; abbiamo scaricato e distribuito più di 5 tonnellate di merce mista (tra pasta, legumi, salsa, bibite, snack vari, prodotti per l’igene personale e non solo… e tanto altro), tutto frutto non solo del Banco alimentare o delle tante aziende che ci hanno aiutato, ma anche della semplice collaborazione di tutti coloro che anche con una piccola busta di spesa hanno voluto contribuire.

Abbiamo fatto più di 30 consegne a domicilio a famiglie indigenti che a causa di vergogna o semplicemente per paura di uscire non sono venuti direttamente alle distribuzioni; abbiamo consegnato piu di 5.000 mascherine tra quelle arrivate dal comune e quelle donateci da sarte locali; abbiamo consegnato più di 40 buoni spesa donatici da associazioni, gruppi, privato, (la Curva Sud, la Tombola per Eugenio, gli Scout), dal vicariato; abbiamo distribuito piu di 500 litri d’olio d’oliva in tutti i centri Caritas del paese; abbiamo affrontato più di 50 aiuti economici tra utenze/affitti e quant’altro.

Inoltre siamo stati in grado non solo di servire 400 pasti d’asporto alla mensa sociale “La bisaccia del pellegrino” ; siamo stati in grado di sostenere anche la mensa stessa tramite delle piccole eccedenze alimentari che per vari motivi non saremmo mai stati in grado di distribuire; abbiamo aiutato più di 50 bambini sotto i 4 anni tramite la consegna di pannolini, prodotti per l’igiene personale, prodotti alimentari, giocattoli e indumenti.

Oggi colgo l’occasione a nome mio di Liliana, di Barbara e di tutto il gruppo Caritas per dire due grazie: allo Spirito Santo che ci ha dato la forza e la tenacia di fare tutto ciò; ed a tutti i volontari che hanno prestato servizio Gaetano, Adriana, Erminia, Mirella, Ina,Maria Grazia, Maria Filippa, Alessandra, Dora, il signor Salvo Cunsolo, Concetta La Delfa, Barbara Garifoli i fratelli della comunità documentatale che ci hanno aiutato durante i tanti scarichi, e tutti i fratelli della parrocchia, che in questo periodo hanno fatto di tutto per aiutarci e aiutare».

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