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Catania, i volontari delle Misericordie chiedono all’ASP di essere vaccinati contro il covid-19

«Abbiamo chiesto tramite Pec all’Asp di Catania di poter estendere la vaccinazione anti Covid-19 ai volontari delle Misericordie catanesi. Ad oggi, non abbiamo ricevuto nessuna risposta».

È questo quanto intende evidenziare il presidente del Comitato Provinciale delle Misericordie di Catania Alfredo Distefano, su sollecitazione di diverse Misericordie etnee. È degli scorsi giorni, infatti, una missiva inviata al Commissario ad acta per l’Emergenza Covid-19 Giuseppe Liberti, al Direttore Sanitario Antonino Rapisarda e per conoscenza al Direttore Generale dell’Asp 3 Maurizio Lanza attraverso la quale il Comitato Provinciale ha ufficialmente richiesto che in questa prima fase di vaccinazione possano essere inseriti anche i volontari giallo-ciano.

«Un esercito silenzioso di volontari – precisa il presidente provinciale – quello che ad oggi opera quotidianamente in provincia di Catania sia in aree a rischio infezione, come la “Covid test area” dell’aeroporto “Vincenzo Bellini” o i “drive-in”, sia a stretto contatto con soggetti fragili quali anziani e disabili trasportati nei nostri servizi secondari». Misericordie catanesi che sin dal primo giorno della pandemia sono state presenti sul campo e che non hanno mai fermato la propria attività, avendo come unico obbiettivo l’aiuto al prossimo. 

«Non potendo accedere alle vaccinazioni in maniera ufficiale come altre sigle nazionali stanno già facendo sul territorio siciliano, il rischio è duplice» continua Distefano. «Da un lato, i volontari continueranno ad essere esposti a rischi elevati, dall’altro non sarà possibile garantire una sicurezza totale ai pazienti trasportati. Una mancata linea unitaria dettata dall’Asp ci fa temere, come comitato catanese, una sperequazione di trattamento tra volontari del settore sanitario». Non rimane altro che attendere una risposta dall’Asp, adesso, con la speranza che possa essere accolta la richiesta delle Misericordie, così come già su larga scala nazionale sta avvenendo nei confronti degli appartenenti al più antico movimento di volontariato d’Italia.

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