Prospettive

Veglia di Preghiera alla V Giornata Mondiale dei Poveri, dal tema: «I poveri li avete sempre con voi»

di Febronia Lamicela

Dopo la solenne Celebrazione eucaristica del 4 novembre scorso in Cattedrale, con la quale il nostro Arcivescovo ha ufficialmente inaugurato il cammino sinodale diocesano, la Consulta delle Aggregazioni laicali inizierà il proprio tempo di ascolto e discernimento con la Veglia di Preghiera in preparazione alla V Giornata Mondiale dei Poveri, dal tema «I poveri li avete sempre con voi» (Mc 14,7) vissuta, come sempre in questi anni, insieme alla Caritas diocesana.

L’appuntamento è per il 13 novembre alle ore 19,30, a Catania presso il Santuario di S. Francesco d’Assisi all’Immacolatadei Frati Minori Conventuali.

Insieme a tutto il Popolo di Dio, le Aggregazioni laicali sono chiamate a compiere un profondo e decisivo itinerario di conversione per intraprendere, come dice Papa Francesco, “il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa”.

Nelle prossime settimane i giovani, le donne e gli uomini delle associazioni e dei movimenti laicali saranno impegnati ad ascoltarsi, confrontarsi, discernere su come vivere la comunione, realizzare la partecipazione, aprirsi alla missione, imparando sempre meglio, al di là delle parole, dei documenti (ne sono già stati prodotti tanti) e dei buoni propositi, come camminare veramente insieme e continuare ad annunciare il Vangelo nel nostro contesto territoriale e temporale.

Non è casuale che questo tempo di ascolto e discernimento cominci per la Consulta proprio con la Veglia di preghiera del prossimo sabato13 novembre, che sarà guidata da don Gino Licitra, Vice direttore della Caritas etnea.

Infatti i poveri “di ogni condizione e ogni latitudine ci evangelizzano, perché permettono di riscoprire in modo sempre nuovo i tratti più genuini del volto del Padre. – Essi hanno molto da insegnarci. Oltre a partecipare del sensus fidei, con le proprie sofferenze conoscono il Cristo sofferente. È necessario che tutti ci lasciamo evangelizzare da loro. La nuova evangelizzazione è un invito a riconoscere la forza salvifica delle loro esistenze e a porle al centro del cammino della Chiesa. Siamo chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso di loro. -” (Messaggio di Papa Francesco per la V Giornata mondiale dei poveri 2021).

In questo tempo, ancora caratterizzato dalla pandemia, la Consulta desidera continuare ad offrire un piccolo aiuto concreto alle necessità dei poveri attraverso gesti-segno. Quest’anno raccoglierà, su segnalazione della Caritas diocesana, alimenti e accessori per neonati e prima infanzia.

Domenica 14 novembre, V Giornata Mondiale dei Poveri, l’Eucaristia sarà concelebrata dall’Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina e don Piero Galvano, Direttore della Caritas diocesana, i quali collaboreranno anche nella successiva distribuzione del Pranzo di S. Elisabetta d’Ungheria, Patrona dell’Ordine Francescano Secolare.

Quando nel 2017 Papa Francesco istituì la Giornata Mondiale dei Poveri nella ricorrenza della XXXIII Domenica del Tempo ordinario, il nostro Arcivescovo individuò nel Pranzo di S. Elisabetta, la cui memoria liturgica ricorre il 17 novembre, l’esperienza-segno per la nostra Diocesi.

Da 12 anni il Pranzo, che gode del gratuito Patrocinio del Comune di Catania, viene preparato in casa dalle fraternità francescane della zona etnea. Negli anni precedenti veniva servito all’interno del Santuario di San Francesco d’Assisi, ma in tempo di Covid viene distribuito in modalità da asporto.

Con questi due significativi momenti intraprendiamo con fiducia il cammino sinodale.

Come ci ricorda il Documento preparatorio del Sinodo, un efficace e fecondo percorso ha bisogno dell’ascolto dei poveri e del servizio agli ultimi…senza dimenticare però l’essenziale: “per camminare insieme è necessario che ci lasciamo educare dallo Spirito a una mentalità veramente sinodale, entrando con coraggio e libertà di cuore in un processo di conversione senza il quale non sarà possibile quella continua riforma di cui la Chiesa ha sempre bisogno”.

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