di don Giuseppe Longo

Nella domenica “della gioia” l’Ufficio diocesano di pastorale giovanile ha celebrato la Giornata di Sinodalità. Presso l’Oratorio dei Salesiani di Pedara circa quattrocento ragazzi, confluiti dalle diverse comunità della nostra Diocesi catanese, sono stati accolti nell’aula liturgica e in una tensostruttura adiacente per partecipare a momenti di riflessione e di preghiera.

L’Arcivescovo Mons. Luigi Renna, sfoderando una verve d’eccezione, è riuscito ad entrare immediatamente in sintonia con la generazione 2.0, proponendo un originale tema “Ascoltarsi, ascoltare”, condotto sul binario della parabola del Padre misericordioso.

La Parola di Dio fa ricorso spesse volte alle parabole, non per riportare banali astrazioni, bensì per ancorare l’ascoltatore a racconti esperienziali concreti, “per farci riflettere sulla nostra vita”.

Sant’Agostino diceva “la Parola di Dio è la lettera che Dio ci ha inviato con il Figlio”, il quale ricorre molto allo stile parabolico.

L’Arcivescovo, traendo spunto dal passo della parabola – “…Allora ‘ritornò in sé’ e disse: Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò…”, – afferma che per un buon ascolto si deve far ricorso alla sfera del ri-cordo (nell’accezione di tornare al cuore), infatti “bisogna ascoltare il cuore, dove risiedono tutti i sentimenti, i pensieri e i desideri buoni e cattivi”.

Insomma dall’ascolto del nostro cuore sentiremo gli echi dei desideri di libertà assoluta e di avidità, propri del figlio minore, ed, altresì gli echi dei sentimenti di invidia e di rancore, propri del figlio maggiore.

I due modi di sentire, espressione dell’ascolto del cuore di questi due fratelli, sono la conseguenza della perdita della consapevolezza della propria “identità di figli”, che potrà essere recuperata solo in rapporto all’ascoltarsi del Padre.

Così, si definisce la mano destra in relazione alla mano sinistra; si definisce alto in relazione a basso. Sarà “la relazione dell’ascoltarsi del Padre con l’ascoltarsi dei due fratelli a restituire loro l’identità di figli”. Dio, che nell’ascolto del suo cuore non potrà mai perdere di vista la propria identità di Padre, rappresenta per tutti noi, che brancoliamo nelle tenebre e nell’insicurezza per la seduzione del peccato, “la potenzialità infinita della riscoperta della verità del nostro essere figli”.

Soltanto nel contesto della relazione il figlio, riconoscendosi peccatore, farà emergere il vero volto di Dio quale Padre misericordioso, ben disposto al perdono, offuscato dalla menzogna del peccato originale.

Mons. Renna, concluso il momento della riflessione, ha ripreso succintamente il tema dell’ascolto del cuore nella celebrazione Eucaristica, trasmessa in contemporanea anche nella tensostruttura, e alla fine dell’omelia ha esortato i giovani presenti ad essere “ambasciatori della Misericordia”.

Seppur immersi in un clima di gioia, non è stato messo a tacere il desiderio di pace per quei territori attraversati da indicibili violenze e, quale segno tangibile di vicinanza, è stato stabilito di devolvere l’intera colletta per le necessità più urgenti del popolo dell’Ucraina.

La giornata si è conclusa dopo la consumazione di un pranzo a sacco e alcuni momenti di condivisione e di relax.

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