Prospettive

Museo Casa Faro: la cultura e la solidarietà al servizio della comunità

«Un progetto aperto a tutti e dove tutti possono contribuire». Descrive così la struttura Maria Rapisarda, presidente del comitato Museo Casa Faro, luogo che, situato a Pedara, diventa un edificio rilevante, non solo per la bellezza esteriore della sua architettura settecentesca, ma anche perché in questo luogo visse Giuseppina Faro, a cui la devozione popolare si rivolge ancora oggi con molto fervore.

La figura di questa giovane, una ragazza del XIX secolo che ha dedicato la sua vita ai poveri e agli ammalati, e per la quale è stato istituito il processo di beatificazione, è al centro del museo. La casa stessa, risalente alla fine del settecento e appartenuta alla famiglia Faro, offre un’ambientazione suggestiva che trasporta i visitatori indietro nel tempo.

« C’è un comitato di “devoti”- continua a raccontare Maria Rapisarda – siamo tanti perché tutti i pedaresi fanno parte di questo gruppo. I più anziani ci aiutano con i mestieri antichi, per esempio con il lavoro della pietra lavica o con l’intaglio del legno oppure con le ricette antiche, mentre i ragazzi ci aiutano con i più piccoli portando avanti giochi e attività».

Come racconta il presidente, il museo non si limita a presentare la storia di Giuseppina Faro, ma si impegna attivamente a fornire assistenza e supporto alla comunità locale.

Una delle principali attività del museo è rivolta alle scuole, con progetti educativi che mirano a promuovere la consapevolezza delle emozioni e a riscoprire antichi mestieri e tradizioni. I bambini vengono coinvolti in laboratori creativi, dove hanno l’opportunità di imparare e divertirsi insieme, mentre scoprono il valore della solidarietà e dell’autenticità. Proprio giovedì scorso, ad esempio, i bambini invitati ai locali del museo, detto anche “domus Caritatis”, hanno realizzato le Cuddure, biscotti tipici della tradizione siciliana che si preparano proprio nel periodo pasquale.

«Perché far conoscere Giuseppina Faro ai ragazzi? – conclude Maria – Lei non ha fondato monasteri, non ha scritto libri, non ha fatto nulla di eclatante. La figura di Giuseppina propone la santità del quotidiano. Una giovane proveniente da una famiglia molto ricca che rifiuta tutto, che vive nella semplicità il suo quotidiano. Ci fa comprendere che a volte non dobbiamo fare cose eccezionali, ma vivere bene la nostra storia di tutti i giorni».

Il museo Casa Faro è molto più di un semplice museo; è un luogo che ispira, educa e promuove la solidarietà e la fratellanza. Invitiamo tutti coloro che desiderano conoscere la storia di Giuseppina Faro e contribuire alla promozione della solidarietà e della fratellanza.

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