Prospettive

Sotto l’arco, di nuovo la luce: il ritorno del dipinto di San Francesco e l’Immacolata in via Crociferi

In via Crociferi, uno dei luoghi più carichi di memoria e bellezza della città, è tornato visibile il dipinto che raffigura San Francesco inginocchiato davanti all’Immacolata. La nicchia incastonata sotto l’arco che unisce la Badia Grande e la Badia Piccola del Monastero di San Benedetto custodisce di nuovo l’opera, dopo oltre quindici anni di assenza. Un ritorno voluto, cercato, e infine reso possibile grazie alla collaborazione tra più realtà cittadine e istituzionali.

La storia del dipinto è nota a molti, ma fino a poco tempo fa sembrava ancora avvolta da un velo di incertezza. Realizzato nel 1955 dal pittore catanese Mario Ragusa, era stato rimosso nei primi anni Duemila per proteggerlo da atti vandalici. A prendere l’iniziativa fu il preside Giuseppe Adernò, che allora, passando per via Crociferi, si trovò davanti a una scena di degrado: alcuni ragazzi lanciavano lattine contro la tela. Quel gesto spinse Adernò a coinvolgere le Suore Benedettine e alcuni amici dell’Accademia di Restauro. «Non potevo lasciare che quell’immagine venisse distrutta nell’indifferenza generale. L’abbiamo salvata con un gesto forse semplice, ma necessario» ha commentato Adernò. 

Il restauro e la restituzione alla città

Da lì iniziò un percorso lungo. Il restauro, avviato anni dopo dal maestro Antonio Vaccaielli, è stato ultimato nel 2019, ma l’opera è rimasta a lungo custodita nel laboratorio. Grazia Spampinato, direttrice del Museo Diocesano, ha preso l’opera su incarico dell’arcivescovo Renna, trasferendola temporaneamente al Palazzo Arcivescovile. «Riportare il dipinto nella sua nicchia originaria era un atto di restituzione. Non solo al luogo, ma a tutta la città», ha dichiarato la direttrice. Con l’aiuto dell’architetto Giuseppe Amadore e le necessarie autorizzazioni del Comune e della Soprintendenza – essendo l’arco un bene tutelato e collocato su suolo pubblico – si è proceduto con la ricollocazione. Il dipinto è ora protetto da un vetro antisfondamento e isolato dalla parete per evitare il contatto diretto con la pietra e l’umidità.  A sostenere le spese per il nuovo allestimento è stata la Fondazione Istituto Agrario Siciliano Valdisavoia, guidata dal professore Agatino Cariola, che ha voluto dare un segno concreto di attenzione verso il patrimonio artistico cittadino. «Via Crociferi è la via dell’arte e della spiritualità», ha ricordato Renna durante la breve cerimonia. «Questo dipinto è un modo per illuminare questa porta. Un’immagine che veglia su chi passerà da qui.»

La ricollocazione si inserisce nel progetto di “adozione dell’arco di via Crociferi”, avviato nel 2010 da Adernò, che ha coinvolto negli anni gli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica, i Cavalieri dell’Ordine Equestre Pontificio di San Gregorio Magno, club service e semplici cittadini. Oggi, quella nicchia ritrova il suo volto. Il volto di San Francesco, rivolto verso l’Immacolata. Ungesto di fede e di bellezza che, con discrezione, torna a far parte del paesaggio urbano. Come se non se ne fosse mai andato.

Exit mobile version