«La realizzazione del mio fumetto sul maresciallo Alfredo Agosta è stata un viaggio emozionante e profondo», così l’autrice Fabia Mustica racconta la genesi di un’opera che non è solo un graphic novel, ma un atto di memoria e di impegno civile.
Il fumetto ripercorre la vita e la tragica morte di Alfredo Agosta, maresciallo dei Carabinieri ucciso a Catania nel 1982 dalla mafia, «proprio alla vigilia della festa del papà». Un omicidio che ha segnato non solo la storia della città, ma anche quella di tre bambini rimasti senza padre. «La dedizione di Alfredo Agosta al dovere ha avuto un costo personale incommensurabile», spiega l’autrice, sottolineando come il sacrificio del maresciallo abbia lasciato un segno profondo nelle vite dei suoi figli.
«Ciò che mi ha colpito di più è stata la dimensione umana della sua storia – prosegue Mustica – in particolare attraverso gli occhi di uno dei suoi figli, Giuseppe, privato dell’amore paterno a soli otto anni. Ed è proprio da questa mancanza che nasce un racconto che va oltre la cronaca per trasformarsi in una riflessione sul senso del dovere e sulla legalità».
Ambientato nella Sicilia degli anni Ottanta, il fumetto restituisce uno spaccato vivido e crudo di un’epoca segnata dalla violenza mafiosa: «Quelli erano anni in cui, in particolar modo a Catania, le strade di notte si trasformavano in un vero e proprio cimitero – racconta l’autrice – dove le famiglie mafiose si contendevano i quartieri della città ammazzandosi reciprocamente e costringendo i cittadini al coprifuoco. Alfredo Agosta conosceva molto bene i rischi ai quali andava incontro e cosa avrebbe potuto perdere, tuttavia non si fermò. Continuò a indagare, a cercare la verità, a fare il suo dovere, diventando un simbolo di coraggio, un uomo che ha sacrificato tutto per la giustizia».
L’opera non si limita a commemorare, ma si propone anche come strumento educativo: «Attraverso la testimonianza di vita di Agosta, ho voluto trasmettere valori come il coraggio, la lealtà e l’importanza di lottare per ciò in cui si crede». La narrazione visiva permette di «esplorare queste emozioni in modo immediato e coinvolgente», risultando «adatta sia ai lettori più giovani che a quelli meno giovani».
Durante la presentazione presso la libreria San Paolo, si è parlato a lungo dell’importanza di offrire ai ragazzi «un esempio di onestà e legalità, un’alternativa a un web che spesso propone un’inversione dei valori, alimentando una mentalità mafiosa. La mafia non è solo un fenomeno del passato, ma una realtà che continua a influenzare la società contemporanea – conclude l’autrice –. Attraverso il mio lavoro, spero di accendere un dibattito su questi temi e di incoraggiare i lettori, soprattutto i giovani, a essere più consapevoli e attivi nella lotta contro l’ingiustizia».
da Avvenire Catania, 6 luglio 2025