L’impegno contro la dispersione scolastica nella provincia di Catania è cominciato già da diversi anni, in risposta ai numeri nazionali che segnalavano una situazione particolarmente complessa per la popolazione scolastica del comune capoluogo etneo. Dall’avvio di questo processo, promosso e sostenuto da una rete composta, tra gli altri, da istituzioni civili e religiose, associazioni, parrocchie ed enti del terzo settore, si è delineata una decisa prospettiva di miglioramento. “Dobbiamo aprirci alla speranza: sull’educazione e la formazione in campo ci sono tantissime iniziative che corrispondono ad azioni concrete e durature che stanno avendo un impatto positivo sulla città”. A parlare è la professoressa Agata Pappalardo, recentemente insignita del titolo di “Cavaliere della Repubblica”, già dirigente scolastica e componente dell’Osservatorio Metropolitano per la prevenzione dei fenomeni di devianza giovanile. Da tre anni è anche la direttrice dell’Ufficio diocesano per la prevenzione ed il contrasto della dispersione scolastica, in prima linea nel promuovere e supportare azioni di rete che possano ridurre i numeri preoccupanti del territorio etneo per offrire nuovi scenari di speranza.”In questo processo la rete è fondamentale – spiega la professoressa -, dobbiamo comprendere che questo fiorire di servizi può avere un forte impatto positivo solo se le varie agenzie educative scelgono di dialogare e collaborare tra loro per il bene comune”.

Il contributo delle istituzioni

Una ricetta che sembra dare buoni risultati. “In questi anni si è molto lavorato – spiega la direttrice -, fondamentale l’impegno di Tribunale per i minorenni, Arcidiocesi e Prefettura e di tutta la rete che si è attivata per iniziative concrete, perché dobbiamo trasformare i progetti in servizi”. A fare la differenza anche la “nuova piattaforma messa in campo dall’Assessorato e dalla Direzione Politiche familiari e Servizi sociali del Comune di Catania – prosegue – che permette agli istituti scolastici di segnalare online le inadempienze dei ragazzi e di inserirle in un circuito informativo che coinvolge le amministrazioni e i servizi sociali”. Nell’anno scolastico 2024/25 ci sono stati 459 minori segnalati dalle scuole e 297 ammonizioni alle famiglie sottoposte alla firma del Sindaco, numeri di rilievo rispetto agli anni scorsi, quando erano poche decine.

Una rete per l’educazione dei minori

Una precisa attenzione su questi temi viene accompagnata anche dal fondamentale contributo dell’Arcidiocesi di Catania che ha promosso il progetto “Amici di Rosso Malpelo”, per sensibilizzare gli studenti del triennio superiore al sostegno nello studio agli alunni delle elementari e delle medie presso i centri aggregativi diocesani, quali ad esempio il Centro Livatino a San Giorgio e il Centro Lizzio a Paternò in collaborazione con la Caritas diocesana e negli oratori parrocchiali, o nei centri di aiuto allo studio in sinergia con gli istituti scolastici.

Altra questione aperta resta la dispersione implicita – la condizione di uno studente in possesso di un titolo studio senza averne le competenze di base – che necessita di una contestualizzazione dei dati negativi rispetto all’importante azione in atto nell’area catanese. “Negli ultimi anni risorse comunitarie, nazionali e regionali – prosegue la professoressa Pappalardo -, tra cui il Fondo povertà e il PNRR, hanno consentito agli EE.LL., alle scuole ed al terzo settore di lavorare per ampliare il tempo scuola, per intervenire sulle competenze di base ma anche di sviluppare sempre più ampie ed efficaci alleanze educative come le comunità educanti”.

Una mappa delle fragilità sociali

A livello territoriale, grazie al lavoro dell’Osservatorio, si è potuta realizzare col supporto del dipartimento di sociologia urbana di Unict una mappa digitale che individua i vari indici di fragilità sociale dei territori catanesi ed è stato possibile coinvolgere le scuole situate in aree a rischio nei vari protocolli sottoscritti dalla Prefettura con il Teatro Stabile di Catania,l’Ordine dei giornalisti ed il giornale La Sicilia, il teatro Massimo Bellini, la Banca d’Italia, il Calcio Catania, la Fondazione ST, l’ASI, l’Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, la Federazione italiana sport equestri. Di particolare impatto il progetto “Liberi di scegliere” ideato dal Presidente del Tribunale per i minorenni, ora legge regionale.

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