Dopo il successo della ventisettesima edizione di “Il tuo pallone è come il mio”, evento sportivo di nuoto rivolto a diversamente abili, atleti e amatoriali tenutosi domenica 14 settembre e organizzato dall’associazione di volontariato etnea “Giampi”, il fondatore Fabrizio Giuffrida ci ha raccontato le origini di questa sua personale avventura.

Una associazione che favorisce l’integrazione sociale di diversamente abili

 «Giampi – ricorda Giuffrida – è nata nel 1997 in memoria di Giampiero e Giampaolo, due miei carissimi amici scomparsi improvvisamente nel giro di due anni. Quando la vita ti mette davanti a prove così dure, hai due alternative: lasciarti andare o reagire. Io ho reagito creando questa associazione». «Dopo aver collaborato in qualità di allenatore volontario per disabili con vari enti – continua – ho deciso di dare vita a una mia associazione che favorisse l’integrazione sociale di diversamente abili a livello fisico o psichico e disadattati. Non a caso alcuni dei membri volontari associati sono essi stessi disabili».

Il recupero dei ragazzi a rischio

Giuffrida, ex pallanuotista e allenatore di nuoto, è anche docente di sostegno e cerca di coniugare questi due aspetti della sua persona: «Non viviamo in una realtà ideale in cui, una volta favorito l’inserimento del disabile nella società, tutto procede in maniera rosea: ci sarà sempre il bulletto di turno pronto a deriderlo. Io cerco di evitare che questo accada con progetti non solo di integrazione per diversamente abili, ma anche di rieducazione sociale rivolti ai ragazzi a rischio delinquenza, devianza o dispersione scolastica. Un alunno rieducato capisce di poter essere una risorsa umana per una persona bisognosa e diventa più sensibile, riesce a dare sfogo alle sue problematiche. Aiutare fa bene a esprimersi».

Il connubio fra nuoto e insegnamento

Proprio in virtù del connubio personale tra nuoto e insegnamento, il docente esprime una richiesta: «Vorrei chiedere al ministro dell’Istruzione di rendere l’attività natatoria obbligatoria nelle scuole delle regioni insulari: al di là dell’utilità di saper nuotare, essa impone disciplina, offre sfogo e lo vedo personalmente ogni volta in cui coinvolgo i miei alunni in piscina. Ciò accade solo durante l’anno scolastico, perché in estate vogliono godersi le vacanze, ed è per questo che almeno in inverno sarebbe giusto rendere obbligatorio il nuoto a scuola, a mio parere».

“Giampi” non è solo nuoto: «Oltre ai corsi di attività natatoria, – racconta il presidente – organizziamo anche laboratori socio-ludico-artigianali per offrire opportunità occupazionali e di integrazione alle tante famiglie che aiutiamo. Inoltre abbiamo delle finestre sociali e dei progetti da casa-famiglia per preparare i genitori a indirizzare i figli con disabilità verso il giusto percorso di vita e da ottobre avvieremo un recupero didattico in un centro servizi per aiutare gli alunni più bisognosi a fare i compiti e permettere a madri e padri di recuperare le energie». Grazie a queste attività e alle varie manifestazioni, “Giampi” è stata in gemellaggio con gli Stati Uniti per mostrare loro l’importanza dei percorsi di educazione e della riabilitazione in acqua: «Io ritengo che solo partecipando attivamente si possano vivere le emozioni della vita, per questo da Catania agli USA invito tutti a condividere con noi i principi e i valori di Giampi e a unirsi agli oltre 50 volontari che quotidianamente si impegnano con noi».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *