«State facendo questa esperienza che ci mette alla prova». Con queste parole  Mons Salvatore Gristina si è rivolto alla comunità biancavillese, celebrando il solenne pontificale in onore di San Placido, patrono del centro etneo, a distanza di un anno dal terremoto che ha danneggiato diverse chiese del paese e del comprensorio. L’Arcivescovo ha voluto presiedere proprio a Biancavilla, la cui chiesa madre è chiusa dallo scorso ottobre.

«Il terremoto -ha aggiunto Mons. Gristina- che affligge la comunità civile ed ecclesiale è una prova. Noi vogliamo ringraziare il Signore perché, nonostante il terremoto, non ci sono state vittime. Lo ringraziamo per i momenti di fraternità che ci permettono di crescere, di accogliere, di includere e di superare le difficoltà. Con la grazia che ci dona San Placido e i suoi compagni martiri ci riusciamo».

Ad usare parole simili è stato anche padre Pino Salerno, parroco della basilica chiusa a causa dei danni, in una messa celebrata allo stesso orario in cui il sisma ha colpito il paese, ovvero alle ore 2.30 della notte, tra il 5 e 6 ottobre, giorni clou delle festività patronali

«Sappiamo che nei terremoti i disastri sono tanti. Quella sera –ha ricordato padre Pino– avevo chiuso tardi la chiesa, visti i giorni di festa. In quel momento ho detto a me stesso “È finita”. Ognuno ha potuto sperimentare quella paura. Guardiamo però gli aspetti buoni, siamo stati provati abbiamo perso le scuole, la chiesa, ma ho sentito da tanti la voglia di rivedere il nostro modo di credere, di vivere la comunione. Quella scossa ci ha fatto capire come migliorare noi stessi. Ringraziamo il Signore perché nessuna vita è stata perduta».

La chiesa -ha annunciato il parroco- dovrebbe riaprire nel periodo di natale, dopo i lavori di messa in sicurezza.

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