In un’affollata Cattedrale di Catania, alla presenza del Card. Paolo Romeo molti vescovi, presbiteri e diaconi, si sono svolti i funerali di Mons. Gaetano Zito. A seguire l’omelia per intero dell’Arcivescovo di Catania Mons Salvatore Gristina che ha presieduto la celebrazione:

Carissimi Fratelli Presbiteri e Diaconi,

Sorelle e Fratelli nel Signore,

Distinte Autorità,

Man mano e nella misura in cui siamo venuti a conoscenza delle difficoltà di salute che il nostro carissimo Padre Gaetano stava affrontando, gli siamo stati vicini con l’affetto, l’amicizia, le competenze professionali e come ciascuno ha potuto. Ci siamo stretti attorno a lui, alla sorella Antonella e al nipote Federico, anche nella preghiera e nella speranza fino all’ultimo.

Il Signore è stato vicino a Gaetano come Lui sa fare ed, in particolare, consolandolo e impreziosendo la sua vita e il suo ministero sacerdotale in un modo e con una fecondità certamente straordinari, anche se a noi riesce difficile quantificarli e descriverli.

L’altro ieri Gesù ha realizzato in Gaetano la sua promessa: “… verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi” (Gv 14,3).

Con la morte di Padre Gaetano, la nostra vicinanza a lui non si è interrotta, ma è stata trasformata dal Signore nel modo che già possiamo sperimentare e nella certezza che questa comunione sarà sempre più intensa.

Condividono con noi questi sentimenti un numero straordinario di persone che in tanti ambienti civili ed ecclesiali, nel nostro territorio ed altrove, hanno incontrato in vario modo Mons. Zito ed hanno beneficiato del suo multiforme e qualificato servizio umano, cristiano e sacerdotale. Ne sono eloquente testimonianza i messaggi che mi sono pervenuti e le dichiarazioni fatte da tante persone nei mezzi di comunicazione sociale.2

Testimonia tutto ciò pure la nostra presenza numerosa ed attenta qui in Cattedrale, dove siamo a titolo personale ed anche onorati e consapevoli di rappresentare i numerosi amici ed estimatori di Mons. Gaetano Zito.

A noi qui riuniti per partecipare alla Messa esequiale giunge la Parola che è stata appena proclamata.

Paolo (Rom 14, 7-9.10c-12) ci aiuta a comprendere il significato del cero pasquale che giustamente attira la nostra attenzione. Esso rappresenta Cristo morto e ritornato alla vita per essere il Signore dei morti e dei vivi.

Possiamo, perciò, affermare che la morte di Gaetano e la nostra esistenza che continua in questo mondo sono illuminate ed avvolte nell’amore di Gesù, il Crocifisso Risorto. A Lui rivolgiamo la preghiera per Gaetano; a Lui chiediamo il dono dello Spirito che ci guidi in modo tale che la nostra vita abbia la spiegazione nella verità evidenziata da Paolo: “nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso … sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore”.

Questa appartenenza al Signore ci libera dal nostro disordinato egoismo e ci apre alla solidarietà, all’accoglienza, all’amore verso gli altri, rendendo davvero sicura e preziosa la nostra esistenza quotidiana.

Paolo conclude il brano che abbiamo ascoltato con queste parole: “Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio”.

Si tratta di una espressione certamente forte e severa, ma, come le affermazioni di Gesù sulla vigilanza che ci deve caratterizzare, le parole di Paolo mirano a responsabilizzarci. Non possiamo sprecare la nostra esistenza.

Vivere per il Signore significa, perciò, prendere sul serio la parabola dei talenti ascoltata nel testo di Matteo (25, 14-30).

Abbiamo ricevuto talenti da impiegare bene, facendoli fruttificare. Essi sono assegnati dal Signore con libertà e con un progetto di bene per ciascuno di noi.

Non dobbiamo perdere tempo in perniciosi paragoni o insensate gelosie, anche perché “A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più” (Lc 12,48).

Ci deve, invece, motivare la meraviglia della fiducia che il Signore pone in noi, e il conseguente impegno, umile ed assiduo, di onorare tale fiducia.

Il nostro carissimo Gaetano ha ricevuto numerosi e qualificati talenti. Ne siamo tutti testimoni, ed è unanime pure la convinzione che egli ha fatto fruttificare egregiamente i talenti ricevuti primo fra tutti la vita che iniziò a Troina, diocesi di Nicosia, il 9 marzo 1954. Altro talento speciale furono le capacità intellettuali e volitive che gli permisero un serio cammino di formazione culminato nell’ordinazione sacerdotale ricevuta il 17 dicembre 1977 ed il successivo dottorato in Storia Ecclesiastica conseguito presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma.

Basti per il momento osservare che le numerose realtà ecclesiali, civili, culturali e di volontariato cui apparteniamo e che rappresentiamo, possono essere considerate come riferimenti ai talenti che il Signore ha affidato a Mons. Zito e che egli ha fatto abbondantemente fruttificare nella sua multiforme attività.

Sorella morte ha trovato il nostro carissimo Mons. Zito nella piena ed operosa titolarità dei seguenti principali incarichi: cappellano del Monastero San Benedetto, Rettore della Chiesa San Nicola l’Arena, docente di Storia della Chiesa presso lo Studio Teologico San Paolo, di cui è stato pure preside, direttore dell’Archivio storico diocesano, vicario episcopale per la cultura, presidente dell’Associazione Archivistica Ecclesiastica e vice presidente dell’Associazione dei professori della storia della Chiesa in Italia. Farà certamente piacere a Don Gaetano ricordare l’importanza che per lui ha avuto l’iniziale ministero sacerdotale svolto come parroco di Santa Maria di Nuovaluce a Monte Po’.

E mentre adesso ringraziamo il Signore per avere arricchito il nostro carissimo fratello di tanti doni, ci impegniamo a tenerne vivo il ricordo anche per dire un affettuoso grazie a Gaetano per il bene che ci ha voluto e ci ha dimostrato.

Alla luce della fede in Cristo morto e risorto possiamo qualificare come straordinario talento anche la prova della malattia e della sofferenza.

Padre Gaetano, a più riprese e a tanti, me compreso, ha detto che offriva tutto al Signore per la Chiesa, per le Chiese di Sicilia – al cui servizio ha curato una interessante Storia delle diocesi di Sicilia coinvolgendo tanti validi collaboratori -, per la nostra Chiesa catanese, per i confratelli sacerdoti, per il Seminario, per la Facoltà Teologica di Sicilia, per lo Studio Teologico S. Paolo, per la nostra Città …. L’elenco potrebbe continuare a lungo e possiamo affermare che la durata e l’intensità della prova hanno permesso al carissimo Gaetano di raccogliere nel suo cuore dilatato noi e tutte le persone alle quali egli ha pesato e per le quali ha anche pregato. Perciò, con affetto e confortati dalla certezza che le nostre sofferenze, proprio perché unite a quelle di Cristo, sono preziose e particolarmente fruttuose, ringraziamo Padre Gaetano anche per questo dono.
Mons Salvatore Gristina

4 commenti su “L’ultimo saluto a Mons. Gaetano Zito in cattedrale, il ricordo commosso dell’Arcivescovo

  1. È stato certamente un un’onore ed una fortuna di chi ha avuto il piacere di conoscerlo. Avranno in immenso ricordo scolpito nei propri cuori.

  2. Grazie Mons. Gaetano Zito. La tua prezenza in Lettonia, con il Movimento Pro Sanctitate e’ stata una ricchezza di amore e di misericordia, un tuffo nella spiritulita’ del servo di Dio Guglielmo Giaquinta. Grazie di cuore dalla Lettonia tanti si ricordano di te. Dal cielo proteggici.

    Oblate Apostoliche e il Movimento Pro Sanctitate in Lettonia

  3. Per me, non è stato celebrato un funerale per la perdita di un congiunto, ma una Festa per l’entrata in Paradiso di un giusto.
    Non ci sono parole per descrivere la commozione che ho provato.
    Nella citazione della meravigliosa omelia del nostro caro Arcivescovo, manca, però, una parte importante e molto sentita sia dall’Arcivescovo (interrotto dalla commozione) che dall’assemblea presente che ha risposto alla grande commozione con un forte applauso: la descrizione dell’incontro di p. Gaetano Zito con il Signore, così come il nostro amato Arcivescovo ce l’ha fatta oltre che immaginare, toccare con mano!
    Grazie!

  4. Grazie Gaetano, cosi’ ti chiamavo da Diacono . Solo adesso mi rendo conto che le tue parole sono il vangelo degli anni 2000 ” Non avere mai dubbi sulla misericordia di Dio Padre Onnipotente ma rivedi sempre criticamente la tua fede affinche si rinnovi ogni giorno ” . La tua umilta’ indicava chiaramente la tua straordinaria cultura ed il tuo amore per la Chiesa di Catania. Raramente Catania ha visto persone che l’hanno onorata con l’esempio come hai fatto tu. Non muore mai chi vive nel cuore e nel ricordo degli altri e tu rimarrai scolpito come lettere sulla pietra , nel cuore di chi , come me , ha avuto l’altissimo onore di conoscerti. Monsignor Gaetano Zito Catania ti onora !

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