di Giuseppe Adernò

Nella giornata dedicata alla Sacra Famiglia di Nazareth, Papa Francesco ha annunciato la promulgazione di un anno speciale per la famiglia, che comincerà il 19 marzo 2021 e si concluderà con la X Giornata Mondiale delle Famiglie a Roma, il 26 giugno 2022.

La liturgia dedica la prima domenica dopo il Natale alla festa della Sacra Famiglia e durante la recita dell’Angelus Papa Francesco ha  dato l’annuncio dell’anno speciale di riflessione sull’Amoris Laetitia, a cinque anni dalla pubblicazione dell’esortazione apostolica sulla bellezza e la gioia dell’amore familiare, che ha causato varie controversie e dibattiti soprattutto per quanto riguarda la pastorale sui divorziati risposati.

L’esperienza della pandemia ha messo maggiormente in luce il ruolo centrale della famiglia come Chiesa domestica e ha evidenziato l’importanza dei legami tra famiglie, che rendono la Chiesa una ‘famiglia di famiglie’ (AL 87)”. Attraverso le iniziative spirituali, pastorali e culturali programmate nell’Anno “Famiglia Amoris Laetitia”, Papa Francesco intende rivolgersi a tutte le comunità ecclesiali nel mondo esortando ogni persona a essere testimone dell’amore familiare. 

Nelle parrocchie, nelle diocesi, nelle università, nell’ambito dei movimenti ecclesiali e delle associazioni familiari saranno diffusi strumenti di spiritualità familiare, di formazione e azione pastorale sulla preparazione al matrimonio, l’educazione all’affettività dei giovani, sulla santità degli sposi e delle famiglie che vivono la grazia del sacramento nella loro vita quotidiana. Verranno inoltre organizzati simposi accademici internazionali per approfondire i contenuti e le implicazioni dell’esortazione apostolica in relazione a tematiche di grande attualità che interessano le famiglie di tutto il mondo.

La famiglia di Nazareth è la famiglia modello, in cui tutte le famiglie del mondo possono trovare il loro sicuro punto di riferimento e una sicura ispirazione.

 L’anno speciale  avrà inizio,  appunto,  il giorno della festa di San Giuseppe, nel 150esimo dalla  proclamazione  di San Giuseppe Patrono della Chiesa, al quale è dedicato l’anno 2021 con particolari indulgenze come da Lettera Apostolica “Patris Corde”, pubblicata il giorno dell’Immacolata.

San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, modello di tenerezza, di obbedienza, di accoglienza, protettore dei lavoratori, nel silenzio è stato ed è intercessore, sostegno e guida della Chiesa nei momenti di difficoltà, come quelli che stiamo attraversando oggi.

 “A Nazareth è germogliata la primavera della vita umana del Figlio di Dio”, e nella casa di Nazareth si è svolta l’infanzia di Gesù.

Proprio guardando alla famiglia di Nazareth “siamo chiamati a riscoprire il valore educativo del nucleo famigliare”, che deve essere “fondato sull’amore” che “rigenera rapporti aprendo orizzonti di speranza”, ma anche luogo dove sperimentare sincera comunione quando la famiglia, considerata come “piccola chiesa”, diventa “casa di preghiera”, gli affetti “sono profondi e puri”, il perdono “prevale sulle discordie” e “l’asprezza quotidiana del vivere viene addolcita dalla tenerezza reciproca e dalla serena adesione alla volontà di Dio”.

 “La famiglia, dice Papa Francesco, si apre alla gioia che Dio dona a tutti coloro che sanno dare gioia, e trova anche l’energia spirituale per aprirsi al servizio dei fratelli, alla collaborazione per la costruzione di un mondo sempre nuovo e migliore, diventando così “evangelizzatrice” con l’esempio di Dio”.

Inoltre raccomanda: “È vero che in ognuna delle famiglie ci sono dei problemi e alle volte si litiga, ma siamo umani, siamo deboli. Io vi dirò una cosa: se litighiamo in famiglia, che non finisca la giornata senza fare la pace. Perché la guerra fredda del giorno è pericolosissima. Non aiuta“. 

 “Ci sono tre parole da custodire sempre: permesso, per non essere invadenti nella vita degli altri; grazie, perché la gratitudine è il sangue dell’anima nobile; e la più difficile da dire, scusa, perché noi sempre facciamo cose brutte. Se in una famiglia ci sono queste tre parole, la famiglia va bene”. 

Il linguaggio semplice, diretto e comunicativo di Papa Francesco giunge al cuore della gente e si auspica che tale opportunità di riflessione sul verso significato dell’essere famiglia, sia una risposta efficace all’emergenza educativa che ha segnato questi anni bui e privi della luce del vero amore, che si fa dono “nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia”, per tutti i giorni della vita insieme.

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