di Daniela Cocina

Si è conclusa sabato 31 luglio la XX edizione della settimana biblica diocesana, curata dal centro biblico Verbum Domini. Gli incontri di formazione hanno preso il via mercoledì 28 luglio e si sono svolti sulla piattaforma Zoom. Il tema scelto per questi giorni di preghiera e riflessione è stato quello della “fraternità”, argomento molto caro a Papa Francesco la cui ultima Enciclica “Fratelli tutti” sviluppa in modo trasversale questo aspetto riprendendo il Documento di Abu Dhabi, firmato nel 2019 dal Pontefice e dall’Iman Al Tayyib. Ad aprire e chiudere i lavori della settimana biblica è stato il Preside della Facoltà Teologica di Sicilia, Rosario Pistone che ha fornito importanti punti di riferimento sul tema della fraternità universale. Negli interventi del professor Pistone è emerso che nella Scrittura, a partire dall’omicidio di Abele, si delinea il tema della fraternità accanto a quello della conflittualità.

Il Libro dell’Apocalisse chiude idealmente un percorso che si dispiega, dunque, tra Antico e Nuovo Testamento. Gli ultimi documenti di Papa Francesco (Fratelli tutti e Abu Dhabi) sono legati a doppio filo e tendono a richiamarsi a vicenda: punto di arrivo ideale è il progetto ponte di Papa Francesco “terra, casa, lavoro” (tierra, techo, tabajo) che rappresenta un desiderio, un luogo ma anche una condizione necessaria per costruire la “via della Pace”. La relazione di Don Luca Bassetti, Docente di Teologia Biblica presso lo studio Interdiocesano di Pisa, ha sviluppato la tematica della fraternità alla luce dei quattro Vangeli. In modo particolare è emerso il tema della “piccolezza” (Mt 18,4), come sinonimo di “fragilità” che deve essere un punto di forza per la Chiesa di oggi. Il Papa nei suoi discorsi ha ripreso più volte il tema della “cultura dello scarto” ed emerge la necessità di ripartire da questo assunto per costruire la fraternità di domani. Altra notazione interessante riguarda il termine “casa” (oikia/oikos) che nel Vangelo di Marco ricorre molte volte.

La “casa” rappresenta il luogo delle relazioni e lo “spazio” che ci permette di andare incontro all’altro, “casa” dunque come “Chiesa” che si apre verso l’esterno. Don Angelo Passaro, docente di Esegesi dell’AT presso la Facoltà Teologica di Palermo ha analizzato, invece, il capitolo 37 di Genesi dove è narrata la celeberrima vicenda di Giuseppe e i suoi fratelli. Punto nodale della storia biblica è l’amore “sbagliato” di un padre, da cui deriva l’odio e la conflittualità tra fratelli. Nella visione prospettata dal professore Passaro è, dunque, l’odio a paralizzare le relazioni e ad interrompere il dialogo fraterno. Il professor Francesco Aleo, Docente di Patrologia presso lo studio Teologico San Paolo, ha tracciato un excursus sui Padri della Chiesa mettendo in luce il loro contributo sul tema della fraternità.

Punto di partenza imprescindibile è il Battesimo che nella tradizione Orientale rappresenta “la porta dei Sacramenti”. Già nei primi secoli dopo Cristo si parla di “alterità”, considerando l’altro come eretico, estraneo, barbaro. Nell’Apologia di Aristide si supera la distinzione tra cittadino e straniero e si parla di “fratelli” secondo lo Spirito di Cristo, che riceviamo proprio mediante il Battesimo. Altro aspetto peculiare lo ritroviamo in Agostino che considera i Salmi come la stessa “voce di Cristo”. Origene, infine, mette in luce che è lo stesso Cristo – fratello – a condurci al Padre.

A chiudere i lavori è stata la Messa celebrata da Monsignor Salvatore Gristina, Arcivescovo Metropolita di Catania. Nell’Omelia della celebrazione Monsignor Gristina ha sottolineato l’instancabile sforzo di Don Giuseppe Bellia per il centro biblico diocesano Verbum Domini, il cui ricordo è ancora vivo nella memoria di tutti. “Oggi ricordiamo Sant’Ignazio di Loyola – afferma l’Arcivescovo –  e la Parola ci aiuta a capire meglio alcuni tratti di questo grande uomo e guida spirituale. Ignazio rivolge a noi l’invito che San Paolo rivolgeva ai Corinzi: quello di seguire il modello di Cristo. L’importanza della Scrittura è fondamentale nella conversione del Santo e la pratica degli Esercizi spirituali impone la necessità di meditare la Scrittura. Il Vangelo ci parla di “discernimento” come mezzo per comprendere appieno il progetto di Dio per noi”.

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