di Febronia Lamicela

Ieri pomeriggio nel Salone dei Vescovi si è svolta l’Assemblea ordinaria della Consulta delle Aggregazioni Laicali dell’Arcidiocesi. In presenza, accanto all’Amministratore Apostolico Mons. Salvatore Gristina, la Segretaria Febronia Lamicela, il Delegato arcivescovile don Antonino De Maria e alcuni membri del Direttivo.

Responsabili e delegati delle diverse Aggregazioni laicali erano invece collegati in video conferenza. L’incontro innesta la Consulta nel cammino sinodale diocesano ed è stata occasione, carica di affetto e commozione, per ringraziare e salutare l’Arcivescovo, il quale per l’ultima volta ha presieduto – come sempre – i lavori assembleari, consegnando il nuovo Statuto ed erigendo a sede della Consulta la Chiesa della SS. Trinità. Riportiamo il saluto rivolto a Mons. Gristina dalla Segretaria a nome del Direttivo e di tutte le Aggregazioni laicali della nostra Arcidiocesi.

A seguire il saluto all’Amministratore Apostolico Salvatore Gristina:

Come ebbi a scrivere nel messaggio augurale rivolto a Lei, Eccellenza, per il suo 50° anniversario di sacerdozio, in occasioni importanti come questa nella quale per l’ultima volta, come Arcivescovo della nostra Chiesa, la Consulta Le si stringe attorno con affetto, si è colti dalla tentazione di rivolgere messaggi ben confezionati e di circostanza.

Anche questa volta, come a maggio 2020, confesso che ho riflettuto a lungo su cosa avrei io potuto dire al mio Vescovo che non fosse il solito messaggio formale, ma espressione di sincero sentimento.

Mi sono fatta aiutare dalle sorelle e dai fratelli del Direttivo, chiedendo loro di aggiungere un particolare, un tassello personale a questo mio – nostro – messaggio di saluto e di ringraziamento.

Ancora una volta mi sono tornate in mente le parole di Papa Francesco a proposito del sacerdote: “Il suo gregge è la sua famiglia e la sua vita. Non è un capo temuto dalle pecore, ma il Pastore che cammina con loro e le chiama per nome… Nessuno è escluso dal suo cuore, dalla sua preghiera e dal suo sorriso… Con pazienza ascolta i problemi e accompagna i passi delle persone… E’un uomo che sa includere.” (Omelia del 3 giugno 2016).

Tante sono state, in questi anni di mio servizio alla Consulta, le occasioni e le circostanze nelle quali mi sono ritrovata con Lei a dialogare, ad organizzare appuntamenti pur nel contesto complicato della pandemia, a presentarLe le necessità e le difficoltà che un organismo ecclesiale importante, quale è la Consulta, manifesta e incontra.

Lungo il cammino e in tutte queste occasioni ho sempre più scoperto e apprezzato l’uomo, il sacerdote, il vescovo, il quale mi ha chiamato per nome, non mi ha escluso dal suo cuore, mi ha saputo ascoltare, accompagnare e anche… consolare. 

Eccellenza, La ringrazio profondamente e insieme a don Antonio De Maria, Anna Zagame, Caterina Caltagirone, Mariella Aurite, Pierluigi Motta, Salvo Casabianca, Toni Bonaventura e Maria Rosa Cacopardo (che ha coadiuvato Toni), desidero manifestarLe tutto il nostro affetto e la nostra gratitudine perché ci ha permesso di esprimere sempre liberamente le nostre opinioni facendoci sentire parte e figli della Chiesa di Catania.

In questi anni di vicinanza e servizio per qualcuno di noi è cambiata la vita personale e familiare, grazie ad un percorso di rinascita che, con il sostegno dei sacramenti, ha fatto riassaporare il gusto di sentirsi persone in un mondo di numeri.

Grazie per il servizio che ha donato alla nostra Chiesa, per la sua guida amorevole e per il sostegno paterno e premuroso dimostrato nei confronti della Consulta e di tutti i Segretari che si sono succeduti durante i 20 anni del Suo ministero episcopale (Ina Maiorana, Carmelo Zisa, Salvo Casabianca e la sottoscritta).

Grazie per l’ascolto attento delle nostre necessità, alle quali ha ogni volta cercato di dare soluzione, per la fiducia con la quale ha accolto e sostenuto ogni nostro passo.

Grazie a lei, Eccellenza carissima, la dimensione ecclesiale della Consulta è cresciuta sia nell’impegno per la comunione sia nella maturazione del senso di appartenenza e della corresponsabilità. Ne è testimonianza l’approvazione del nuovo Statuto che stasera ufficialmente ci consegnerà.

Desideriamo ringraziarla in modo particolare per l’affetto provato e mostrato verso la nostra città, oltre che per tutta la comunità diocesana, affetto confermato dalla sua scelta di continuare a risiedere a Catania a conclusione del suo servizio episcopale.   

La salutiamo davvero con commozione, rincuorati dalla consapevolezza che il nostro saluto di stasera è in realtà un arrivederci.

Pregheremo ancora il Buon Pastore per Lei, affinché il Signore che L’ha chiamata a servirlo attraverso il ministero episcopale, continui ad allietare la Sua giovinezza, La spinga sempre a vivere donandosi con generosità e La ricolmi di quella gioia che, come ci ha spesso ricordato, esiste solo se condivisa.

Tutte le Aggregazioni laicali della Consulta diocesana l’abbracciano, Eccellenza, con affetto filiale.

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