Oggi L’Arcivescovo Mons. Luigi Renna ha celebrato una messa nella Basilica Cattedrale Sant’Agata V.M. per incontrare gli operatori della pescheria e le attività commerciali della zona di Piazza Duomo

Il momento è stato fortemente voluto dal presule catanese che ha sempre avuto un’attenzione particolare per i lavoratori e le questioni legate al lavoro.

Di seguito riportiamo per intero la sua omelia:

«Cari commercianti della pescheria,

 ho scelto questa sera, nella celebrazione eucaristica della Pasqua, di parlarvi di un uomo che ha avuto una professione simile a quella di molti di voi: san Pietro! Era un pescatore che Gesù chiamò a seguire e “divenire pescatore di uomini”, un uomo buono e generoso, ma tante volte incapace di riconoscere i propri limiti.

Quando tutti fuggirono, al momento dell’arresto di Gesù, egli non scappò, ma rimase in disparte, per cogliere il momento opportuno per intervenire.

 Ma cade nella trappola: una donna lo interroga se è un seguace di Gesù, ed egli nega.

 Brutta faccenda il rinnegamento: è come tradire un amico con il quale hai condiviso tutto.

 Può capitare anche a noi. Il peccato è questo: tradire la fiducia di persone che ci vogliono bene: la moglie, il marito, un socio, la città. Si può tradire la città? Certo la città siamo tutti quanti noi, e quando tu non rispetti le regole, tu tradisci la città: è quello che accade se si sporca, se si guida male, etc.

 Si tradisce anche Dio, perché egli ci vuole buoni ed onesti, ci vuole fratelli.

 Pietro scoppia a piangere come un bambino, si pente e da allora non rinnegherà più

 Come riesce a cambiare? Il vangelo secondo Luca ci dice che Gesù lo guardò. Non un sguardo arrabbiato, di rimprovero, ma lo sguardo innocente di una persona che è sola, che hai rinnegato e che ora è ancora più sola.

 Le lacrime cambiano la vita a Pietro e da allora diventa un uomo affidabile di cui Dio si fiderà.

Anche noi, non nasciamo santi, ma quando cambiamo vita, diventiamo persone nuove.

 Buona Pasqua, tutti abbiamo qualcosa da cambiare: lasciamoci guardare dal volto misericordioso di Cristo, diventiamo uomini che si lasciano colpire dallo sguardo del Crocifisso, uomini e  donne affidabili! Buona Pasqua!»

Alla fine della celebrazione è stata distribuita a tutti i partecipanti una preghiera a Gesù Crocifisso scritta dal Cardinale Angelo Comastri.

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