Sabato 17 settembre alle ore 11.00 presso il Museo Diocesano di Catania sarà inaugurata la mostra Sofonisba Anguissola e la Madonna dell’Itria. Il culto dell’Hodighitria in Sicilia dal medioevo all’età moderna. La mostra, curata da Roberta Carchiolo, Mario Marubbi e Grazia Spampinato nasce dalla collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Catania, retta dall’architetto Irene Donatella Aprile, il Museo civico Ala Ponzone di Cremona e il Museo Diocesano di Catania che ha dato vita a una iniziativa culturale in doppia edizione, una mostra cremonese, appena conclusa, e questa catanese che rimarrà aperta al pubblico sino al 4 dicembre prossimo.

Sotto l’egida della Madonna Hodighitria e della sua reinterpretazione iconografica e devozionale in Madonna dell’Itria, patrona della Sicilia ed emblema della resistenza della cristianità nelle terre occupate dai musulmani, questa esposizione diventa l’occasione per far conoscere al pubblico trame culturali assai articolate che partono dall’Oriente cristiano per giungere sino alla nostra Penisola, dai territori costieri dell’Italia meridionale a quelli dell’Italia settentrionale.

Accanto al tema iconografico una seconda trama si sviluppa intorno alla pittrice Sofonisba Anguissola (1532 ca.-1625) e alla sua tavola della Madonna dell’Itria custodita nella chiesa della SS. Annunziata di Paternò, restaurata dal Comune di Cremona insieme alla tela della Madonna della Raccomandata della chiesa di S. Maria dell’Alto. L’incontro tra Sofonisba Anguissola, pittrice cremonese che si forma tra la terra d’origine e la Spagna, ma vive e dipinge anche in Sicilia, diventa un caso esemplare della varietà e della complessità del nostro patrimonio culturale siciliano.

L’evento sarà occasione per presentare una breve anteprima di MUDISMART – Il museo connesso un progetto sull’applicazione di tecnologie multimediali per la fruizione del patrimonio del museo e della Diocesi finanziato dall’Assessorato regionale per i Beni culturali e l’Identità siciliana e realizzato dalla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Catania con il supporto tecnico della BBS di Brescia, ditta appaltatrice del progetto.

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