di Giuseppe Adernò

Con la solenne celebrazione domenicale e la processione breve in piazza Duomo si sono conclusi i solenni festeggiamenti in onore di Sant’Agata ed il Busto Reliquario è stato riposto nel sacello, la “cammaredda” per i catanesi, in attesa di un nuovo incontro nel mese di agosto.

L’Arcivescovo, Mons Luigi Renna, che ha vissuto per la prima volta e intensamente l’evento che ha avuto una partecipazione eccezionale di devoti e turisti, nel fare il bilancio positivo della festa, anche per le favorevoli condizioni climatiche, ha invitato i fedeli a ripensare “Cosa mi porto dentro della festa di Sant’Agata?  Quale beneficio spirituale per la mia anima e per la mia vita cristiana incarnata nel tessuto sociale?

L’incontro con Sant’Agata, tanto atteso dopo la due anni di pausa per la pandemia, è stato veramente festoso, ma deve produrre una significativa ripresa nel cammino della fede, riscoprendo il significato del battesimo che il sacco bianco ricorda e rinnovando l’impegno per una giustizia rispettosa della libertà ben gestita, non nel fare quel che si vuole, “tanto per divertirsi” e poi arrecare danni agli altri, alle opere d’arte, ai beni comuni.

Non è espressione di libertà l’uso della droga e, mentre gli spacciatori vengono perseguiti dalla Legge, chi ne fa uso arreca gravi danni a se stesso e agli altri.

E’ necessario agire, senza mai smettere di pensare e se il pensiero è guidato dai valori, le azioni risultano positive a beneficio dell’intera società.

La città di Catania si prepara ad una nuova stagione di rinnovamento che tutti auspichiamo positiva, ma occorre la responsabilità e la partecipazione di tutti, nel sentirsi ed essere cittadini attivi, artigiani di pace e di benessere.

Il sipario della grande festa si chiude, i fuochi d’artificio hanno illuminato gli occhi e il cuore, ma per dare continuità e valore all’esperienza positiva vissuta, non bastano le scintille, occorre essere luce che brilla e porta benessere a se stessi e agli altri.

Le artistiche candelore vengono ora esposte per l’ammirazione dei turisti, ma la vera luce di Catania sono i cittadini onesti che insieme cooperano e costruiscono il vero bene della comunità cittadina: lavoro, rispetto, dignità, solidarietà umana, sono il lievito che fermenta la massa della “bontà” e così  sarà facile poter  seguire l’esempio di “Agata-Buona”, modello e guida di virtù e di bellezza.

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