Nella chiesa di “Santa Lucia” ad Adrano, l’arcivescovo di Catania, Monsignor Luigi Renna, ha ordinato diacono transeunte (che si prepara al sacerdozio), Marco Cuttone, seminarista proveniente dalla comunità parrocchiale “Maria Santissima Assunta” di Adrano.

La cerimonia si è svolta nella solennità di Tutti I Santi ed è stata molto partecipata da fedeli, amici e familiari. Alla celebrazione eucaristica presenti numerosi sacerdoti, tra cui don Giuseppe Di Stefano, zio di Marco, insieme all’arcivescovo emerito di Catania, monsignor Salvatore Gristina, il vicario generale monsignor Salvatore Genchi e il rettore del seminario, padre Salvo Cubito.

«Fra poco, dopo aver imposto le mai sul capo di Marco per invocare lo Spirito Santo – ha detto Mons. Luigi Renna durante l’omelia – eleverò al Signore la preghiera di consacrazione, nella quale chiederò che siano effusi i sette doni del Paraclito. Poi chiederò che l’ordinando sia ricolmo di alcune virtù: “Sia pieno di ogni virtù: sincero nella carità, premuroso verso i poveri e i deboli, umile nel loro servizio, retto e puro di cuore, vigilante e fedele nello spirito.” Caro Marco, cari fratelli, in questa invocazione c’è un programma di vita e di santità, e noi sentiamo di dire, con la colletta della XXX settimana del Tempo Ordinario: “Per ottenere ciò che prometti, fa che amiamo ciò che comandi” ».

Marco Cuttone di 33 anni è nativo di Adrano ed è cresciuto all’interno della comunità parrocchiale “Maria Santissima Assunta”, che era rappresentata da una numerosa delegazione. Durante il suo percorso di formazione, Marco è stato inviato alla comunità delle parrocchie “SS. Crocifisso” e ” Madonna del Carmelo” di Santa Maria di Licodia, dove ha svolto il suo servizio e continua a farlo oggi.

«I diaconi sono nati nella Chiesa per il servizio delle mense – ha poi continuato il vescovo – la prossimità ai poveri dovrebbe essere il tratto più vero del loro ministero, anche se sono chiamati a svolgere altri servizi, ma qualunque servizio deve essere caratterizzato da questo amore ai poveri. San Lorenzo era l’arcidiacono di Roma, l’amministratore dei beni dei quella Chiesa, ma nel suo ufficio dà il primato al servizio dei poveri e ci consegna un esempio, quello di occuparci di loro qualunque sia il nostro servizio, perché i poveri li incontriamo sempre, sia se lavoriamo nella Caritas, sia se siamo in una parrocchia di periferia che di centro città, sia se svolgiamo un ufficio in Curia».

Questa ordinazione rappresenta il riconoscimento ufficiale della sua vocazione e il suo impegno a servire la Chiesa con la sua vita. L’ordinazione segna l’inizio di un nuovo capitolo nel suo percorso spirituale e di servizio alla Chiesa, che, se valutato idoneo, lo condurrà fino al sacerdozio.

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