«Occorre rinnovare una narrazione di Agata che dia ragione del suo martirio e del senso della sua devozione: uccisa per la sua fede, umiliata nella sua femminilità e nella sua libertà. Cosa dice alla nostra città?». Queste le parole dette questa mattina dall’Arcivescovado di Catania Mons. Luigi Renna, durante la conferenza stampa per la presentazione del programma relativo alla Festa di Sant’Agata 2024.

«Il martirio dei cristiani continua nei Paesi che non consentono la libertà religiosa – aggiunge il presule – in quelli in cui il laicismo sottrae terreno ad ogni manifestazione di fede. Nella nostra Sicilia i martiri hanno una connotazione propria del nostro tempo: trent’anni fa il martirio di don Pino Puglisi, un martire perché testimone del Vangelo e della sua forza educativa e dirompente a fronte di una società pervasa dalla mafia, che aveva il solo scopo di negare la dignità del i giovani, il loro futuro. Viene ucciso “in odium fidei”, non perché fosse un prete anti-mafia, ma perché il vangelo è per la verità, la giustizia, la difesa dell’oppresso».

La conferenza ha visto la partecipazione di figure di spicco, oltre l’arcivescovo, il Sindaco di Catania Avv. Enrico Trantino, il Parroco della Basilica Cattedrale Mons. Barbaro Scionti e il Presidente del Comitato per la Festa di Sant’Agata, Carmelo Grasso e diverse autorità civili e militari.

«Tutta la città è coinvolta – ha continuato il vescovo – ognuno con le sue competenze, ognuno con la sua creatività, ma per favore, non usiamo Sant’ Agata per esibirci: uomini e donne di Chiesa soprattutto; uomini e donne delle istituzioni; uomini e donne dello spettacolo. All’indomani della festa rivedremo gli statuti. Sarà molto importante che l’adesione alle associazioni sia fatta da uomini e donne che si trovino nelle condizioni di essere dei devoti che non hanno conti in sospeso con la giustizia: ci sarà l’autocertificazione come sempre, ma sarà verificata dagli organi competenti e se qualcuno non si trovasse in grado di poter aderire per questi motivi, avrà la bontà di attendere che ritorni in quelle condizioni adeguate al suo stato di associato. Devoti si può essere senza tessera; e si è ancora più devoti se non si mette in imbarazzo l’associazione con la propria presenza».

Tra i momenti significativi del programma 2024, mercoledì 10 gennaio si apriranno le tradizionali catechesi di preparazione alla Festa, con la Cattedrale che accoglierà l’insigne reliquia di Beato Pino Puglisi. Il Velo della Santa visiterà quartieri, ospedali e carceri di Catania, iniziando da Librino domenica 7 gennaio e arriverà fino a Maniace (confini della Diocesi).

Giovedì 11 gennaio nella chiesa conventuale di San Domenico si terranno una Messa ed una conferenza per ricordare il rapporto tra i domenicani e Sant’Agata. Sabato 20 gennaio ci sarà la messa di S.E. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa, e piazza Duomo accoglierà le insigni reliquie di Santa Lucia.

Domenica 21 gennaio la testimonianza della carità vedrà i devoti di Sant’Agata impegnati con la XXVI giornata della donazione e della solidarietà con vari enti ed associazioni presenti in piazza Duomo. Giovedì 25 gennaio preghiera per le vocazioni sacerdotali, lunedì 29 gennaio giornata penitenziale dove i fedeli potranno confessarsi.

“Missione Sant’Agata” nel 2024 darà sostegno al Gruppo Appartamento Sant’Agata, la struttura di via Damiano Chiesa gestita da Caritas che accoglie donne vittime di violenza con i loro bimbi. Tema, quello della violenza sulla donna, su cui ci sarà particolare attenzione: infatti mercoledì 31 gennaio alle ore 18:00 S.E. Mons. Luigi Renna, Arcivescovo di Catania, celebrerà in Cattedrale una messa “per e con le donne vittime di violenza”

Con il triduo solenne delle celebrazioni religiose in onore di Sant’Agata si proseguirà poi verso il 3 febbraio, con la processione che si concluderà con i devoti in ginocchio davanti all’Eucarestia e la benedizione con il Santissimo Sacramento. Il 4 febbraio Messa dell’Aurora e il 5 febbraio presiederà il Solenne Pontificale della Festa di Sant’Agata con Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi. Durante l’ottavario, sabato 10 febbraio, avverrà il pellegrinaggio dei fedeli di Acireale guidato dal Vescovo S.E. Mons. Antonino Raspanti, che ricambierà la visita di questa estate in occasione del 150° anniversario della Diocesi acese.

Per quanto riguarda le manifestazioni del Comitato per la Festa di Sant’Agata, il 2024 sarà dedicato ai giovani “presente della città”, alla legalità e al senso di appartenenza a Catania. Verranno organizzati un concorso pianistico ed uno artistico, aperto a tutte le scuole, intitolato “chi ama S.Agata ama Catania”.

Dal 9 al 26 gennaio grazie alla Comunità di S.Egidio saranno attivati dei laboratori per bambini per educare alla pace, alla cura dell’ambiente e all’integrazione. Il programma prevede inoltre convegni, mostre fotografiche, rappresentazioni teatrali e concerti lungo tutto il periodo dei festeggiamenti.

Il 2 febbraio sarà consegnato il prestigioso premio “Candelora d’oro” e, novità del 2024, il 2 sarà anche il giorno in cui si svolgerà nota gara podistica internazionale Trofeo Sant’Agata (solitamente organizzata il 3 febbraio), ciò per permettere alla manifestazione di avere maggiore spazio e visibilità.

La giornata del 3 febbraio avrà la tradizionale processione per l’offerta della cera, la sera si terrà in Piazza Duomo un concerto con gli inni dedicati a Sant’Agata con il Coro Lirico Siciliano e l’Orchestra del Conservatorio Vincenzo Bellini. Ci sarà poi lo spettacolo dei “fuochi” e si proseguirà con un concerto a cura di vari cantanti e musicisti siciliani.

«Ci attende un tempo bello – ha infine concluso Mons. Renna –  ricco per le sue manifestazioni di fede, per il pellegrinaggio del velo e per la visita ai luoghi agatini. Io sarò con voi, non per fare salotto, ma per essere colui che vi guida nella fede e nella carità. Guiderò le catechesi sul tema “il Padre nostro, preghiera di ogni cristiano, preghiera di sant’ Agata”, che prendono spunto dalla scelta di don Puglisi di intitolare il centro educativo al Padre nostro».

CELEBRAZIONI IN ONORE DI

S. Agata Vergine e Martire

Patrona principale della Città e dell’Arcidiocesi

PROGRAMMA

30 gennaio – 12 febbraio 2024

TRIDUO SOLENNE DI PREPARAZIONE IN CATTEDRALE

Martedì 30 gennaio
Ore 7,30: Santa Messa nella cappella di Sant’Agata.
Ore 10,00: Santa Messa presieduta da S. E. R. Mons. Arcivescovo; parteciperanno le
Forze Armate, la Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco, la Polizia Municipale, la Polizia
Penitenziaria, i Vigilantes e le Associazioni Combattentistiche e d’Arma.
Ore 18,00: Santa Messa presieduta da S.E.R. Mons Calogero Peri, Vescovo di
Caltagirone con la partecipazione di ANDOS – Catania, dell’associazione
“Ricominciare” e “Il filo della vita”; al termine atto di affidamento a S. Agata delle
donne operate al seno.

Mercoledì 31 gennaio
Ore 7,30; 10,00: Sante Messe nella cappella di Sant’Agata.
Ore 18,00: Santa Messa “per e con le donne vittime di violenza” presieduta da
S.E.R. Mons. Arcivescovo.

Giovedì 01 febbraio
Ore 7,30; 10,00: Sante Messe nella cappella di Sant’Agata.
Ore 18,00: Santa Messa presieduta da S.E.R. Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo
metropolita di Palermo, con la presenza di S. E. l’Arcivescovo, animata dai volontari
della “Fondazione Banco Alimentare” e la partecipazione della Caritas diocesana, i
gruppi di Volontariato e le Confraternite.

Venerdì 02 febbraio – festa della Presentazione del Signore
Giornata mondiale degli Istituti di Vita Consacrata
Ore 7,30; 10,00: Sante Messe nella cappella di Sant’Agata.
Ore 17,30: Nella Chiesa della Badia di Sant’Agata S. E. Mons. Arcivescovo presiederà
il rito della benedizione delle candele. Seguirà la processione fino alla Basilica
Cattedrale per la celebrazione della Santa Messa durante la quale i religiosi e le
religiose, i consacrati e le consacrate secolari, rinnoveranno gli impegni di vita
consacrata ed alcuni ricorderanno la ricorrenza giubilare.

Sabato 03 febbraio
Ore 07,30; 10,00: Sante Messe nella cappella di Sant’Agata.

Ore 12,00: Processione per l’offerta della cera dalla Chiesa di S. Agata alla Fornace
alla Basilica Cattedrale. Parteciperanno S. E. Mons. Arcivescovo, i Capitoli delle
Basiliche Cattedrale e Collegiata, il Clero, gli alunni del Seminario interdiocesano, la
scuola per il diaconato permanente “Sant’Euplio”, il Prefetto, il Sindaco del Comune
di Catania, il Presidente del Consiglio Comunale con i Consiglieri, il Magnifico
Rettore, gli Ordini Equestri Pontifici, il Sovrano Militare Ordine di Malta, l’Ordine
Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, le Autorità militari nonché i Gonfaloni
della Città, della Città metropolitana e dell’Ateneo seguiti dalle storiche berline del
Senato e dai Cerei. Riflessioni dettate da alcuni laici impegnati nei movimenti
ecclesiali. In Cattedrale solenne “TE DEUM” e benedizione eucaristica.

Domenica 04 febbraio
Prima dell’alba ingresso dei fedeli e devoti in Cattedrale; sacerdoti saranno
disponibili per le confessioni.
Ore 04,30: Nella Basilica Cattedrale recita del Rosario.
Ore 05,15: Esposizione delle Reliquie della Santa Patrona.
Ore 06,00: “Messa dell’Aurora” celebrata da S. E. Mons. Arcivescovo. Al termine
l’Arcivescovo benedirà le Corone del Rosario per la preghiera guidata dagli “Amici del
Rosario”.

Sante Messe in Cattedrale alle ore 8,00; 9,30; 11,00.

Ore 07,00: In piazza Duomo riflessioni di Mons. Barbaro Scionti, parroco della
Basilica Cattedrale, che insieme ai devoti darà inizio alla processione delle Reliquie di
S. Agata da Porta Uzeda. Davanti all’Icona della Madonna della Lettera S. E. Mons.
Arcivescovo offrirà un cero alla Santa Patrona. Davanti alla cappella del Santissimo
Salvatore in via Dusmet, omaggio dell’Autorità Portuale e della Capitaneria di Porto.
La processione proseguirà per le vie Calì, piazza Cutelli, via Vittorio Emanuele, piazza
dei Martiri, dove renderanno omaggio i disabili, via VI Aprile, della Libertà, piazza
Iolanda. In detta piazza riflessioni del Rev.do P. Francesco La Vecchia OP, Priore dei
domenicani di Catania . La processione continua per le vie Umberto, Grotte Bianche,
piazza Carlo Alberto; dinanzi al Santuario della SS. Annunziata al Carmine omaggio
dei Padri Carmelitani, riflessioni del Parroco, P. Antonino Mascali O.C.; indi si
prosegue verso piazza Stesicoro dove S. E. Mons. Arcivescovo si rivolgerà ai fedeli
per il tradizionale messaggio alla Città. La comunità cristiana catanese, nei luoghi,
tradizionalmente riconosciuti, del martirio di S. Agata rinnova solennemente le

promesse battesimali. Lungo la salita dei Cappuccini e piazza S. Domenico le Sacre
Reliquie raggiungeranno la Chiesa di S. Agata la Vetere. Celebrazione dei Primi Vespri
della solennità di Sant’ Agata V. M., presiede S. E. R. Mons. Giuseppe Favale,
Vescovo di Conversano, anima la liturgia la comunità del Seminario interdiocesano.
La processione prosegue per le vie Plebiscito, Vittorio Emanuele, piazza
Risorgimento, via Aurora, Palermo, piazza Palestro, in detta piazza riflessioni del
Rev.do Sac. Rosario Mazzola, parroco al Sacro Cuore al fortino e Vicario foraneo, indi
per via Garibaldi, Plebiscito, Dusmet, rientro in piazza Duomo da Porta Uzeda.

Lunedì 05 febbraio

solennità di Sant’Agata V. M.
Ore 08,00: Santa Messa nella Chiesa di Sant’Agata alla Badia.
Ore 10,00: Le Autorità con i Gonfaloni della Città, della Provincia e dell’Università da
Palazzo degli Elefanti si recheranno in Cattedrale.
Ore 10,15: Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marcello Semeraro,
Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, gli Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi di Sicilia,
i Canonici, il Clero e il Seminario muoveranno in corteo liturgico dal Palazzo
Arcivescovile fino alla Basilica Cattedrale per il Solenne Pontificale. Il servizio
liturgico sarà curato dagli alunni del Seminario interdiocesano,, l’animazione del
canto dalla Cappella Musicale del Duomo.

Sante Messe in Cattedrale alle ore 13,00; 14,00; 15,00.

Ore 16,00: Santa Messa presieduta da S. E. R. Mons. Giuseppe Marciante, Vescovo di
Cefalù.
Ore 17,00: Processione delle Sacre Reliquie per via Etnea; dinanzi alla Basilica
Collegiata omaggio floreale del Capitolo dei canonici e dei soci del Circolo Cittadino
S. Agata; la processione prosegue per via Caronda, piazza Cavour; in detta piazza
omaggio floreale dell’Associazione Sant’ Agata al Borgo e riflessioni del Rev.do Sac.
Enzo Fatuzzo, parroco in Sant’ Agata al Borgo e Vicario foraneo. Indi si prosegue per
via Etnea, Sangiuliano, Crociferi; dinanzi alla Chiesa di San Benedetto omaggio
floreale delle Monache benedettine dell’adorazione perpetua, riflessioni del
cappellano Mons. Antonino La Manna, Vicario episcopale per la cultura; si prosegue
per piazza S. Francesco d’Assisi, via della Lettera, Garibaldi, piazza Duomo.
Al rientro in Cattedrale, celebrazione di benedizione e di ringraziamento presieduta
da S. E. Mons. Arcivescovo.

Dal 06 all’11 febbraio in Duomo Sante Messe all’Altare di Sant’ Agata alle ore
07,30; 10,00; 18,00. La S. Messa vespertina sarà animata da alcune parrocchie
dell’Arcidiocesi.

Sabato 10 febbraio
Ore 18,00: Pellegrinaggio dei fedeli di Acireale guidato dal Vescovo S.E.R. Mons.
Antonino Raspanti, presidente della Conferenza episcopale siciliana. Celebrazione
della Santa Messa.

Lunedì 12 febbraio

Chiusura delle Celebrazioni
Ore 07,30; 09,00; 10,00; 11,00; 12,00; 13,00; 14,30; 16,00; 19,00: Sante Messe
Ore 08,00: Esposizione delle Sacre Reliquie.
Dalle ore 09,30 alle ore 13,30 e dalle ore 15,30 alle ore 17,30 i fedeli potranno
accostarsi per la venerazione delle sacre reliquie presso la cappella di Sant’ Agata.
Ore 10,00: Santa Messa presieduta da S.E.R. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo
emerito di Catania
Ore 14,30: Santa Messa per gli ammalati ed i disabili.
Ore 19,00: Santa Messa solenne presieduta da S. E. Mons. Arcivescovo. Al termine
processione delle Sacre Reliquie in piazza Duomo con la partecipazione delle
autorità cittadine.

Un commento su “Presentato il programma della Festa di Sant’Agata 2024: percorso di devozione e impegno sociale

  1. CHI DEVE CUSTODIRE I LUOGHI di ” una tradizione cristiana altamente delicata.”

    DAL LIBRO DI : MONS. MARIANO FOTI, CIFALI
    Scuola salesiana del Libro, Catania 1971 pagg. 219-224

    Tornando al nostro «Ogliastro» di Cifali, vediamone adesso il legame con una tradizione cristiana altamente delicata.
    Nel 251 la Vergine catanese Agata, per sottrarsi alle insidie del proconsole Quinziano, si era rifugiata nelle vicine campagne, e precisamente nel bosco di «oleastri».
    La «Passio Santae Agathae » ci è pervenuta in triplice recensione, una latina e due greche.
    Sono gli Atti greci ad affermare chiaramente che la fanciulla fu arrestata nella campagna fuori la città.
    È poi la tradizione ad aggiungere che, quando venne rinvenuta e presa dai militi pretoriani, avviandosi ormai al martirio, si fermò accanto a uno di quei verdi e frondosi alberi e, nell’estasi di una profonda fede, pregò: «Signore Gesù, per assicurarmi che mi darai la forza di subire per tuo amore qualsiasi tormento, per la salvezza della gioventù catanese, per far capire a questi pagani che la tua religione è l’unica vera, fa’ che questo oleastro diventi ulivo buono».
    Nello stesso istante la prece fu esaudita e, sotto gli occhi attoniti dei presenti, l’olivo selvatico diede olive buone.
    Il geniale cultore di memorie patrie, Vincenzo Casagrandi, che visse a Cifali, nel 1919 ottenne dal Comune che proprio un « oleastro », a ricordo di quello, fosse piantato in piazza del Santo Carcere, al centro dei luoghi dove la Vergine Catanese venne martirizzata.
    Sulla realtà storica del Martirio agatino, l’episodio dell’oleastro è a livello di tradizione popolare, e dimostra l’altissima dimensione di santità che i catanesi hanno sempre attribuito alla Martire concittadina.
    A Catania lo si ricorda persino nel dolce tipico della festa di Sant’Agata: le squisite e prelibate olivette di pasta reale.
    La zona, dove la graziosa tradizione fiorì, viene tuttora chiamata « agghiastru » cioè « égliastro » o « oleastro », e abbraccia il lato nord-ovest di Cifali.
    Davanti ai soldati del pretore, Agata si dichiara « ngenu» e afferma di volere offrire il suo olocausto per la salvezza dei suoi concittadini che voleva le fossero concives nella fede a Cristo.
    Cicerone nel «De officiis» scrive: «dicesi ingenuo tutto ch’è degno dell’uomo nato libero e civilmente educato». Presso i Romani gli uomini si distinguevano in liberi e schiavi; e tra i liberi occorreva suddistinguere i nati liberi o ingenui, dai resi tali o liberti.
    Gli ingenui godevano di tutti i diritti civili; erano contrassegnati dalla « bulla», specie di medaglia che si portava al collo, e dalla « prae-texta », gonnellina fermata alla vita da una cintura listata di porpora, che le fanciulle smettevano al momento delle nozze.
    Ci si potrà chiedere perchè mai Agata sia andata fuori città a nascondersi. Non certamente per paura del martirio ma a difesa del suo verginale candore.
    Quella fuga manifestava grande fortezza di animo, non viltà, anzi eccelso eroismo. L noto, infatti, che i cristiani venivano rinchiusi in luoghi infami perchè si tendeva a corromperne e ucciderne l’anima prima che il corpo:«ad lenonem potius quam ad leonem », per dirla con una delle frasi forti e incisive di Tertulliano.
    I razionalisti cercano di sottovalutare la portata del decreto di Decio, gratificandolo di lealismo religioso; ma la sua realtà è ben più grave che non si possa immaginare; basterebbe leggere S. Cipriano (266) ed Eusebio
    Infatti, nei riguardi di S. Agata gli Atti latini dicono esplicitamente che Quinziano « multifaria intentione perquirebat ut ad eam pertingeret » e che « tentavit multis modis eius pudicitiam »; ma, lo sappiamo benissimo, i Cristiani preferivano « potius mori quam foedari ».
    Agata — scrive la nitida penna del Gagliani — «levandosi a difendere il proprio onore, e quello ancora di tutte le donne, ha segnato di. luce chiarissima i nuovi tempi» (268).
    «Per me civitas Catanensium sublimatur a Christo
    »: queste luminose parole che si leggono all’interno del vetusto « Amphitheatrum insigne » di piazza Stesicoro, furono pronunciate dalla nostra Santa concittadina cinquant’anni dopo il suo fulgido martirio, quando apparve in celeste visione alla Vergine siracusana Santa Lucia che, insieme alla madre Eutichia afflitta da segreto malore , era venuta in devoto pellegrinaggio da Siracusa alla Tomba agatina. “

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *