di Emy Taschetta

Confermata l’autonomia per un altro anno scolastico.Dopo varie e alterne vicende si conclude positivamente la storia dell’Istituto Tecnico Aeronautico “A. Ferrarin” di Catania.

Da quel famoso 7 dicembre 2023, quando un’importante testata giornalistica siciliana pubblicò un articolo sugli imminenti accorpamenti scolastici in Sicilia, l’Istituto Aeronautico “A. Ferrarin” di Catania ha fatto fino ad oggi molta strada.

I nostri lettori ricorderanno sicuramente la visita dell’Arcivescovo metropolita all’istituto quando promise che avrebbe sostenuto la causa dell’autonomia di questo particolare istituto scrivendo alle autorità competenti. Da allora molte vicende si sono alternate: scioperi (il primo nella loro storia), manifestazioni, lettere aperte, incontri col sindaco. L’istituto rappresenta un fiore all’occhiello della cultura catanese. È uno dei soli 3 istituti aeronautici puri di tutta Italia e unico nel meridione, ha una storia lunga 54 anni, ha diplomato numerosi piloti civili e militari, controllori di volo, costruttori e manutentori aerei. E’ ubicato alle porte di diversi quartieri “difficili” della nostra città aiutando a ridurre la dispersione scolastica, tasto dolente di molte nostre aree urbane.

Questa scuola dà la possibilità a tanti giovani non solo di proseguire gli studi, ma anche di sognare in grande: volare in alto appunto, come Sua Eccellenza ha incoraggiato a fare in occasione della sua visita. La nuova amicizia nata tra la dirigente scolastica dell’istituto e l’Arcivescovo è stata poi suggellata dalla presenza della irigente scolastica agli auguri di Natale in arcivescovado ai dirigenti scolastici di tutta la diocesi.

Infine anche il sindaco della città ha confermato la sua stima per questi ragazzi visitando in questi giorni l’istituto e contribuendo anch’egli al mantenimento della sua autonomia. Il fervore, la determinazione, il senso di appartenenza di questi ragazzi sono stati premiati. La loro autonomia è stata riconfermata. Per questa volta le amministrazioni regionali hanno dato credito ai valori genuini in cui credono questi giovani. Eh sì…, perché questi giovani di questa strana scuola credono ancora nella giustizia, credono nell’equità di trattamento, credono nella disciplina, nel valore dello studio. Credono in tante altre cose ancora in cui tutti i giovani credono! Per una volta gli adulti hanno creduto ai giovani, hanno dato loro fiducia.

In verità questi ragazzi di oggi hanno molto da insegnare a noi, perché in questa società spesso frenetica e disgregata, essi credono ancora che il bene può trionfare e la giustizia prevalere, che il senso di appartenenza è un valore, che la famiglia non è solo a casa, ma può essere anche a scuola, credono al fervore della fede, qualunque essa sia, credono che la determinazione porti sempre al raggiungimento dei propri obiettivi.

Ci chiediamo se non siamo noi adulti a sbagliare pensando che questi valori sono morti. Forse hanno ragione loro, i giovani. Don Bosco credeva nei giovani, Padre Pino Puglisi credeva nei giovani. San Francesco d’Assisi era un giovane quando ha fatto tutto quello che ha fatto. Dunque viva la gioventù e viva la loro fede. Tutti noi adulti dobbiamo adoperarci per tenere viva la fiamma della fede in loro.

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