“Il primo missionario della storia è stato Gesù. Dio, per farci comprendere quanto ci ama, ha mandato il suo Unico Figlio”. Con queste parole, l’arcivescovo Luigi Renna ha inaugurato l’omelia durante la giornata missionaria dedicata ai ragazzi.

La scorsa domenica 10 marzo, all’interno del Seminario Interdiocesano Regina Apostolorum, si è svolta la festa missionaria organizzata dalla P.O.I.M. di Catania in collaborazione con il Centro Missionario Diocesano, dedicata interamente ai bambini del catechismo delle parrocchie della diocesi. Tra testimonianze, giochi e laboratori, animati dai ragazzi di Missio Giovani Catania, sono state numerose le attività ricreative che hanno coinvolto i ragazzi fin dalle prime ore del mattino.

Dopo un’accoglienza festosa con balli e musiche, i ragazzi sono stati divisi in squadre e hanno partecipato a cinque laboratori, scoprendo così le caratteristiche del missionario.

Prima della pausa pranzo, è stata celebrata la Santa Messa, animata dal Coro Missionario Santa Bernardette e presieduta dall’arcivescovo mons. Luigi Renna, il quale ha spiegato il significato profondo della parola “missione”. Durante la celebrazione è stato anche svelato un quadro raffigurante il beato Gabriele Allegra, frate missionario nativo di San Giovanni La Punta, noto per la sua opera di traduzione della Bibbia in cinese.

L’arcivescovo, desideroso di spiegare ai numerosi giovani presenti come diventare missionari, ha condiviso una storia africana, quella del bambù e del suo sacrificio. In questa storia, il Signore decide di trasferire la più bella pianta di bambù in un campo sterile, e proprio grazie al sacrificio della pianta, quel campo diventa un giardino ricco e rigoglioso. «Questa storia ci insegna che la missione inizia con il sacrificio – afferma l’arcivescovo Renna – e quando ci affidiamo al Signore con fiducia, diventiamo fonte d’amore anche nel deserto più arido».

«La giornata dell’infanzia missionaria nasce perché la missione è anzitutto rivolta ai bambini, che sono il futuro della Chiesa», spiega Chiara Cantone, insieme a Chiara Grosso, responsabile della P.O.I.M. di Catania, ideatrici dell’evento. «Il ragazzo missionario prega per i suoi coetanei, condivide ciò che ha e annuncia Cristo nelle situazioni quotidiane. È un incontro di amore che contagia chi ci circonda».

La giornata si è conclusa con la testimonianza dell’esperienza missionaria di Chiara Cantone e del diacono don Giuseppe Spampinato, seguita da un laboratorio creativo coinvolgente per i ragazzi del catechismo.

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