Anche nella Casa Circondariale di Bicocca a Catania i fratelli detenuti si sono preparati al Santo Natale di quest’anno, Natale che apre le porte al grande Giubileo della Speranza, attraverso delle catechesi tenute dal cappellano don Pietro Natale Belluso e il bellissimo incontro-testimonianza in videoconferenza con Suor Cristiana Scandura, la suora clarissa di Biancavilla che da qualche anno svolge un particolare ministero di preghiera a servizio dei detenuti. Un altro incontro con Suor Cristiana verrà riproposto il 16 gennaio con una catechesi in preparazione alla visita della reliquia del Velo di Sant’Agata (21 gennaio).

“Questa mattina con i fratelli detenuti – racconta il don Pietro – abbiamo vissuto uno splendido Natale di preghiera durante la Santa Messa delle ore 9:00 presieduta dal nostro Arcivescovo e quella delle ore 10:00 presieduta dal Vicario Generale nella luminosissima e profumatissima (le stelle di Natale per l’occasione sono state donate dalle Parrocchie San Berillo in Santa Maria degli Ammalati e Santissimo Crocifisso della Buona Morte) Cappella dell’istituto dedicata a “Cristo Gesù Liberatore”, consacrata ben venticinque anni fa da Mons. Luigi Bommarito durante il Giubileo del 2000”.

 La celebrazione è stata animata con i canti eseguiti da due suore di Madre Teresa della comunità di Catania, suor Clara e suor Maria Teresa. Alla Messa hanno preso parte il direttore, il comandante della Polizia Penitenziaria, i responsabili dell’area educativa e sanitaria.

“Le parole che ci ha consegnato l’Arcivescovo sono state semplici, delicate e profumate come un balsamo capace di curare le tante ferite della vita. Monsignor Renna si è soffermato moltissimo sull’importanza del tempo giubilare, un tempo di grazia per riflettere sul dono più grande di cui è in possesso la Chiesa: il perdono di Dio che è per tutti, non esiste peccato che il Signore non possa perdonare. La salvezza è per noi “oggi”: Gesù non è un personaggio che ha vissuto una determinata epoca storica e poi è morto, lui è vivo ed è presente in mezzo a noi sempre. Infine si è soffermato sulla figura dei “pastori”: “erano delle persone semplici, rozze, a volte violente, eppure – ha detto – sono stati i primi destinatari dell’annuncio di salvezza da parte degli angeli, ciò significa che Gesù nasce per tutti, la salvezza è donata per tutti”.

*Cappellano

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