
Dopo otto anni di commissariamento, l’Opera Diocesana Assistenza (ODA) di Catania tenta un rilancio concreto per uscire dalla difficile crisi finanziaria. L’ente, oggi guidato dal nuovo Consiglio di Amministrazione insediatosi a giugno, ha annunciato un’importante iniziativa: un bando per l’affitto del ramo sanitario a un soggetto esterno, specializzato nella gestione di strutture sanitarie e dotato di solidità economica.
L’annuncio è stato formalizzato con un comunicato congiunto dell’arcivescovo metropolita di Catania, monsignor Luigi Renna, e del presidente del CdA dell’ODA, avvocato Filippo Landi, che parteciperanno alla conferenza stampa convocata per mercoledì 7 agosto alle ore 10:30 presso la sede dell’ente, in via San Nullo 23.
Le parole dell’Arcivescovo Renna
“L’ODA è uscita da pochi mesi da un periodo di commissariamento, durato otto anni, resosi necessario per affrontare una pesante eredità debitoria del passato. Il Consiglio di amministrazione, insediatosi lo scorso giugno, ha promosso un piano subito straordinario per assicurare all’ODA, in un orizzonte temporale a breve, il superamento delle attuali criticità finanziarie.
Vista la situazione debitoria che pesa notevolmente sui lavoratori, con sette mensilità arretrate (a partire dal giorno 10 p.v.), mentre si è in attesa dell’accredito delle somme erogate dalla Regione per l’acconto del terzo trimestre 2025, dopo attenta valutazione, si è giunti alla determinazione di indire un bando per l’affitto del ramo d’azienda sanitario, a tutela degli assistiti e dei lavoratori e in continuità con la missione di ispirazione ecclesiale della Fondazione.
Il bando prevede la definizione di una partnership nella gestione del ramo sanitario dell’ODA con un soggetto specializzato nella gestione di strutture sanitarie e dotato della necessaria solidità finanziaria, che permetta a tutti i dipendenti di percepire un regolare stipendio. I consulenti di ODA, tutti di primaria fascia e di livello nazionale, stanno infatti completando gli atti preliminari necessari.
Il presupposto di fiducia nel buon esito della procedura in tempi brevi poggia sul fatto che, grazie al lavoro portato a termine in questi anni, il ramo di attività sanitaria dell’ODA è oggi redditizio ed anche molto ambito, e che i problemi che non riescono a far risollevare la situazione economica risiedono soprattutto nell’enorme debito accumulato negli ultimi decenni.
L’operazione posta in essere è anche finalizzata a tutelare l’ODA rispetto ad operazioni speculative che potrebbero essere messe in atto di fronte alla sua momentanea crisi finanziaria, ponendo a rischio la sua funzione sociale e assistenziale che vede oltre 300 addetti, che devono tornare a ricevere con regolarità le spettanze, ed oltre 1.500 assistiti che hanno sempre avuto nell’ODA un punto di riferimento certo.”
Le cause della crisi: tra debiti, stipendi e ritardi regionali
L’ODA era riuscita, durante la gestione commissariale avviata nel 2017, a riportare l’ente in utile, con un EBITDA positivo e una certa regolarità nella corresponsione degli stipendi. Tuttavia, l’entrata in vigore nel 2023 del nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro – con un aumento salariale del 16% e un riconoscimento retroattivo delle spettanze – ha prodotto un incremento dei costi stimato in circa 6 milioni di euro, che l’ente non è stato in grado di assorbire.
Da questa situazione sono scaturite tre principali criticità:
- Decreti ingiuntivi da parte dei lavoratori: Nonostante un accordo sindacale mirato a dilazionare i pagamenti in tre anni, diversi dipendenti hanno avviato azioni legali per ottenere subito quanto dovuto, provocando il blocco dei conti attraverso pignoramenti multipli.
- Mancato adeguamento delle rette regionali: L’aumento del costo del lavoro non è stato compensato da un adeguato incremento delle rette da parte della Regione Siciliana. L’ultimo adeguamento proposto – pari al 3,5% – è stato giudicato “assolutamente insufficiente” dagli enti coinvolti.
- Ritardi nei pagamenti per progetti formativi: L’ODA è ancora in attesa del pagamento di circa un milione di euro per attività già rendicontate, nonostante la documentazione sia stata fornita nei tempi richiesti.
Gli appuntamenti per il confronto
Oltre alla conferenza stampa prevista il 7 agosto, nella stessa giornata – alle ore 12:00 – si terrà un incontro con i sindacati, mentre il giorno successivo, l’8 agosto alle ore 15:00, è prevista una riunione con i dipendenti, sempre nella sede di via San Nullo.
L’amministrazione si dice fiduciosa sull’esito della procedura, sottolineando come le basi gettate negli ultimi anni abbiano valorizzato un ramo d’azienda oggi appetibile per potenziali partner. L’obiettivo rimane chiaro: assicurare continuità ai servizi, regolarità nei pagamenti e salvaguardia della missione ecclesiale dell’ente.