Teatro Antico di Taormina: platea piena, applausi scroscianti, commenti positivi da parte di appassionati e intenditori che risuonano tra le vie di Taormina ancora oggi, dopo oltre due settimane dallo spettacolo. E lo spettacolo in questione è un omaggio musica, voce e danza ai più grandi compositori di ogni tempo – Beethoven, Borodin, Gershwin, Tchaikovsky, Rota, Morricone, Piazzolla – portato in scena non da un’orchestra sinfonica nazionale, ma dall’orchestra, dal coro e dai ballerini dell’IOS Angelo Musco, il liceo coreutico di Zia Lisa-Librino diretto dal dirigente Mauro Mangano.

Dalla periferia di Catania al centro del Mediterraneo, in uno dei più bei teatri al mondo, grazie alla musica che non ha barriere: così studenti ed ex allievi dell’istituto omnicomprensivo catanese lunedì 30 giugno si sono esibiti al Teatro Greco di Taormina accompagnati da ospiti d’eccezione quali l’artista musicale Faisal Taher, la cantautrice Eleonora Bordonaro, il musicista Puccio Castrogiovanni e la cantante Morgana La Manna.

«Questo spettacolo è stato il risultato di un lavoro di collaborazione unico, in cui artisti già affermati si sono messi in gioco esibendosi con i nostri studenti, dando loro massima fiducia e incoraggiamento, a dimostrazione del fatto che ancora qualcuno crede nei giovani» afferma Joanna Moschella, coordinatrice musicale dello spettacolo insieme al docente Alessandro Spinnicchia. «È stata una sfida per tutti noi – continua Joanna – non era la prima volta che i ragazzi si esibivano a Taormina, avendo già avuto la possibilità di farlo alla villa comunale con il progetto “Etneletric Beat”. Proprio così abbiamo avuto modo di farci conoscere e di essere invitati al Teatro Antico, ma dalle parole ai fatti c’è stata tanta strada da fare. Tra burocrazia e organizzazione pratica le difficoltà non sono mancate, ma le abbiamo superate grazie alla collaborazione di tutti, dal Comune di Taormina ai fornitoridei servizi che ci sono dietro ogni spettacolo, i quali hanno preso a cuore il progetto come se loro stessi ne fossero stati protagonisti».

La realizzazione di questo spettacolo, oltre alle prove tecniche, ha implicato un’organizzazione di 6 mesi, da gennaio a giugno, durante i quali le voci di corridoio tra gli studenti giravano già e non si poteva deluderli, si è cercato di dare loro il massimo: per questo motivo l’IOS Angelo Musco ha rifiutato una prima possibilità di esibirsi a maggio, con il teatro che sarebbe stato aperto solo a 1500 spettatori, e ha atteso il 30 giugno, correndo il rischio di non fare il pienone sperato. Pienone che invece c’è stato, con circa 3100 spettatori su una capienza massima di 4000, tra associazioni di categoria, parenti, amici, appassionati e turisti.

«Con questo spettacolo i nostri ragazzi hanno dimostrato di sapersi comportare come professionisti: sono saliti sul palco per la prima volta il pomeriggio stesso del 30 giugno, con pochissime ore a disposizione per fare prove palco e sound-check, gestite magistralmente grazie allo spirito di collaborazione».

Trattandosi di studenti di un liceo coreutico, che ha visto la fine delle lezioni nella prima settimana di giugno, esibirsi a fine mese per loro ha significato continuare ad andare a scuola, per alcuni anche alternando prove ed esami di stato. «Per noi questa è la normalità: quando c’è passione, non si conta il numero di ore di studio, soprattutto se il fine è così importante: non un saggio di fine anno, ma uno spettacolo che è nato come inno alla pace, ma è stato anche un inno all’arte e alla bellezza che non conoscono confini» conclude la Prof.ssa Joanna Moschella.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *