Il prossimo 29 settembre, in occasione dell’inizio dell’anno pastorale, riapre l’oratorio “Don Bosco” della parrocchia Annunziata di Biancavilla.

L’oratorio, fondato alla fine degli anni ’50 da padre Placido Brancato, è stato il centro di ritrovo per diverse generazioni di biancavillesi. L’iniziativa di rilanciare questa realtà è stata fortemente voluta dal parroco, don Antonino Tomasello, sostenuto dai componenti delle diverse realtà della parrocchia.

L’annuncio della riapertura era stato dato lo scorso luglio, proprio dal parroco, alla presenza dell’arcivescovo Salvatore Gristina, in occasione della presentazione del libro “Santu, riccu e Furtunatu” che contiene testimonianze e memorie storico-fotografiche sull’impegno sociale e sacerdotale di padre Brancato. Il volume, curato da Giuseppe Gugliuzzo e Giuseppe Ciadamidaro per Nero su Bianco Edizioni nella sua ricchissima documentazione, presenta anche molte immagini d’epoca inedite sull’oratorio, dalla sua fondazione ad anni più recenti. Una storia con radici profonde, che adesso si vuole fare proseguire.

L’intenzione è quella di mettere al centro della pastorale parrocchiale i giovani. Negli ultimi anni, i cambiamenti culturali che la società ha attraversato, hanno favorito un crescente disinteresse verso queste forme aggregative, tuttavia, gli animatori che volontariamente gestiranno la struttura, hanno pensato ad una maggiore e migliore quantità di attività per invertire questa tendenza.

«Riaprire l’Oratorio – racconta padre Antonino Tomasello parroco della Annuziata – vuol dire per noi offrire un contributo alla formazione delle nuove generazioni, mettendo a frutto l’esperienza, la generosità e la fede di questa Comunità, tenendo vivo il desiderio e la passione di Padre Brancato. La Parrocchia dell’Annunziata è ricca di tante persone piene di buona volontà ed entusiasmo. Ho chiesto di orientare gli sforzi per poter riaprire l’Oratorio, perché diventi davvero la casa di tutti, lo spazio in cui ritrovarsi per condividere la vita buona del Vangelo, oltre i momenti di fede e di preghiera che restano il fondamento della nostra fede. Come diceva don Bosco, l’Oratorio è anche una scuola di vita: nello stare insieme, nell’educazione alla condivisione degli spazi, nel vivere l’allegria sana, nella valorizzazione dei talenti di ciascuno, nella responsabilità e nell’impegno».

All’interno dell’oratorio non mancheranno, infatti, il tradizionale tennis da tavolo, calcio balilla e calcio. Ma insieme a queste attività verranno fatte, in maniera del tutto gratuita, lezioni di musica, di canto, di lavori artistici e spettacoli teatrali.

Attenzione anche allo studio: continuerà l’attività del “doposcuola” per aiutare i ragazzi a studiare, approfondire o semplicemente a svolgere i compiti per casa, grazie anche alla collaborazione di scuole e volontari.

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