di Salvatore Caruso

E’ una bella storia di amicizia quella che ormai da qualche anno vede coinvolti i ragazzi del Centro di Riabilitazione ODA – Maria SS. Del Carmelo di Pedara e il Comitato Serva di Dio Giuseppina Faro.

Una bella storia di amicizia che nasce dalla devozione alla “Beata Peppina” – come amano comunemente chiamarla a Pedara –  e che è cresciuta e fortificata nel tempo per diventare anche una bella esperienza di fede, sull’esempio e testimonianza di amore a Gesù che la Beata Peppina seppe testimoniare durante la sua breve vita.

Nata il 16 gennaio del 1847 dalla signora Teresa Consoli e dal medico Alfio Faro, Giuseppina fin dalla primissima infanzia – come riportano le sue biografie – dimostrò alte doti di ubbidienza e carità e appena giovinetta si dedicò con grande slancio di abnegazione e di amore alle persone più povere e più bisognose di cura.

Fece voto della sua verginità alla Madonna e  volle chiudersi in un monastero per vivere più intensamente il suo amore a Gesù, ma le sue cagionevoli condizioni di salute la costrinsero a ritornare a casa, dove, dopo una lunga malattia e atroci dolori, vissuti con ammirevole spirito di cristiana sopportazione, morì il 24 maggio del 1871 all’età di 24 anni.

Come in vita, anche dopo la sua morte si manifestarono eventi prodigiosi che ne valsero la venerazione da parte dei suoi concittadini, e che portarono, insieme alle virtù cristiane manifestate in vita, all’apertura il 18 marzo 1998 del processo per la causa di canonizzazione, ad oggi in corso di esame a Roma.

La venerazione alla Beata Peppina ancora oggi continua e si sviluppa grazie al lavoro e all’impegno di testimonianza portato avanti dal Comitato Serva di Dio Giuseppina Faro, con i quotidiani cenacoli di preghiera, gli incontri di conoscenza e di studio della vita di Giuseppina, nonché con i vari momenti di accoglienza e di fraternità, espressione più autentica di solidarietà cristiana.  

E proprio in questa direzione, giorno 10, vigilia della festa della Madonna di Lourdes,  tradizionalmente collegata ad una maggiore attenzione e cura verso gli ammalati, i ragazzi dell’ODA hanno vissuto una bella esperienza di amicizia con i volontari del Comitato, ospiti presso la “Domus Caritatis”, la casa dove visse Giuseppina Faro e dove si conservano i ricordi e le testimonianze della sua vita.  

Alla messa celebrata da don Alessandro Napoli ed animata dagli stessi ragazzi, nella semplicità del canto e delle preghiere, è seguito il momento conviviale preparato ed offerto dagli stessi volontari del Comitato.

Un momento vissuto nella semplicità ma ricco di sentimenti di gioia e di amicizia, quelli veri, quelli che riescono a regalarti un sorriso e ti fanno scoprire la bellezza della vita.

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