di Salvatore Caruso

Ogni giorni in Italia oltre 1.800 pazienti sono sottoposti a terapia trasfusionale: talassemici, malati oncologici, pazienti sottoposti a trapianti e ad interventi chirurgici d’urgenza che ricevono trasfusioni di sangue e cure con farmaci plasmaderivati.

L’importanza che il sistema trasfusionale assume nell’ambito del più complessivo sistema sanitario italiano è, pertanto,  di tale evidenza che la donazione di sangue è stata riconosciuta “livello essenziale di assistenza” e, quindi, meritevole di ogni azione di sostegno e di promozione perché possa assicurare, in ogni momento e in ogni parte del territorio nazionale, il soddisfacimento dei fabbisogni trasfusionali e il raggiungimento dell’autosufficienza.

E ciò anche in questi tempi di coronavirus, quando la paura del contagio sta allontanando tanti donatori, svuotando i centri di raccolta e determinando non pochi problemi alle strutture ospedaliere con le scorte di sangue che scarseggiano.

Ecco, allora, il moltiplicarsi degli appelli alla donazione e dei richiami sull’importanza di questo gesto di solidarietà – dai più alti livelli istituzionali dello stato a tutte le realtà associative locali – perché, soprattutto in questi tempi emergenziali, il sistema sanitario nella sua complessità possa assicurare a tutti i pazienti le necessarie terapie e cure.

Particolari attenzioni vengono rivolte, poi, a fornire elementi rassicuranti sulla “donazione sicura”, sottolineando come non esistono evidenze né sono stati rilevati casi di trasmissione del covid-19 tramite trasfusioni. Rigidi protocolli e misure precauzionali vengono, infatti, imposti e assicurati lungo tutto il percorso della donazione, dal pre-triage già in fase di prenotazione telefonica all’accoglienza scaglionata dei donatori, dall’anamnesi con visita medica per accertarne l’idoneità,  alla donazione vera e propria, per poi proseguire con la fase post-donazione, ristoro e monitoraggio anche nei giorni a seguire. Misure queste che fanno della donazione di sangue tra le procedure sanitarie a più alto contenuto qualitativo e di sicurezza.

Un’iniziativa di sostegno alla donazione in tal senso e con queste sottolineature è partita proprio in questi giorni  dal comune di Tremestieri Etneo, dove con un atto congiunto sottoscritto dal Sindaco e dal Presidente della Associazione ADVS FIDAS Catania è stato emanato un comunicato / invito rivolto a tutta la cittadinanza a promuovere e non sospendere la donazione di sangue per evitare che ad una emergenza epidemiologica  si sommi anche una emergenza sangue, evidenziando come la donazione del sangue è considerata tra le “situazioni di necessità” e di conseguenza sono consentiti gli spostamenti dei donatori che si recano presso le sedi di raccolta (Circolare Ministero della Salute 10.03.2020).

Un invito che diventa auspicio perché lo spirito solidaristico e il senso di responsabilità che anima non soltanto i donatori di sangue e quanti impegnati nel mondo del volontariato,  ma la stragrande maggioranza dei cittadini possa emergere in questi momenti di difficoltà, quale segno di speranza per un futuro migliore.

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