di Daniela Cocina

A causa del forte terremoto che ha colpito Adrano il 6 ottobre del 2018 diverse chiese cittadine – la chiesa di San Pietro, di San Francesco e la chiesa Madre –  sono state chiuse al pubblico e di conseguenza al culto. Con un sopralluogo congiunto dei tecnici della Protezione civile e della Sovrintendenza erano state evidenziate alcune lesioni particolari che hanno determinato lo stop alle attività religiose da 2 anni a questa parte.

Solo da pochi giorni hanno preso ufficialmente il via i lavori di restyling della Matrice: all’impresa esecutrice SCA srl è stato affidato il compito di ultimare la messa in sicurezza entro giugno 2021.  Il progetto in questione è stato possibile grazie ad un cospicuo finanziamento da parte dell’Arcidiocesi di Catania e della CEI, per un importo complessivo di 150 mila euro raccolti grazie ai fondi dell’8×1000.  Le operazioni di ammodernamento interesseranno varie parti della basilica: in primis la cupola, la cappella del Sacro Cuore, le lesioni interne presenti nella chiesa e infine il prospetto principale con il colonnato.

Una chiesa dall’origine incerta, ma che nel tempo è divenuta il luogo di culto più importante di Adrano. Stiamo parlando della chiesa di “Santa Maria dell’Assunta” conosciuta da tutti come la “Matrice”. In origine doveva trattarsi semplicemente di una cappella (XIV secolo), successivamente la chiesa grazie all’interesse dei Conti Moncada venne scelta come centro delle attività liturgiche. Nella sua idea originaria la chiesa era stata immaginata ad una sola navata con tetto di legno e soffitto a capriate. La trasformazione in grande basilica monumentale avvenne a partire dal XVI secolo grazie a Francesco II Moncada e al progetto dell’architetto Smeriglio. La pregiata cupola venne aggiunta successivamente intorno alla metà del XVIII secolo; solo agli inizi del ‘900 venne, invece, portata a compimento la costruzione della cappella del Sacro Cuore.

Forse i più giovani non ricorderanno l’immagine della Matrice con il campanile “incompleto” che sovrastava cupamente la città. Il progetto originario del prospetto della chiesa Madre e del suo campanile barocco era stato commissionato dal prevosto Salvatore Petronio Russo all’architetto Carlo Sada. In realtà la costruzione del campanile, rimasta incompiuta per molti anni, rappresentava una nota stonata nell’armonia del contesto urbano del centro storico. Dopo varie vicissitudini il campanile venne smantellato nel ‘97 lasciando intatto il basamento a dieci massicce colonne e riportando così la Matrice al suo stile originale.

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