di Giuseppe Adernò

«Mia moglie ha fatto un voto a Sant’Agata e sono tornato alla vita». Inizia così la testimonianza di Maurizio «Jack» Giustolisi, 45 anni, di Catania, dipendente della St Microelectronics e maratoneta, colpito da Covid, conosciuto e amato nella città dove l’ultimo anno ci sono state mille e 100 vittime del virus.

In questi dodici mesi, «Jack» è stato ricoverato in ospedale. «Morto tre volte», come racconta a «LiveSicilia.it» per descrivere i momenti più critici, quando i suoi polmoni sono stati collegati alle macchine per funzionare. Lui è certo: il voto fatto dalla moglie gli ha salvato la vita. E’ avvenuto quando i
medici gli hanno detto che non c’erano più speranze e che avrebbero staccato le macchine.

La moglie è andata di corsa in cattedrale, racconta “con la mia coccarda da devoto». Da quel momento ha cominciato a muovere la mano ed ha ripreso a vivere. I tanti mesi su un letto d’ospedale l’hanno reso debole, il tono muscolare è ai minimi termini, pertanto la ripresa sarà lenta, ma lui è un maratoneta: è abituato a faticare per raggiungere l’obiettivo di una vita normale.

Non si potrà parlare di miracolo, ma l’evento ha tracciato un solco profondo nella vita di Maurizio, il quale attribuisce e collega la sua guarigione al gesto di fiduciosa preghiera della moglie verso S Agata, protettrice di Catania e di quanti a Lei si rivolgono con fede e devozione. Le testate giornalistiche locali: Live Sicilia, LiveUnict, New sicilia, Cataniah24.it ed anche la Fidal , nei mesi di novembre e dicembre 2020 hanno pubblicato notizie di giovani atleti che sono rimasti vittime del Covid, come il 29enne Samuel Garroto e numerosi sono stati gli appelli per sollecitare quanti hanno superato l’infezione Covid, a donare il plasma per i pazienti in grave difficoltà respiratoria. Dalla redazione un augurio a Maurizio di pronta guarigione.

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