La prossima Domenica delle Palme compierà dieci anni l’adorazione prolungata ad Adrano. L’iniziativa vicariale in questi anni ha visto impegnati circa 200 adoratori, Un piccolo esercito organizzato, che a turno garantisce la presenza e la preghiera al Santissimo Sacramento.

In questa particolare occasione è stata organizzata, nel pieno rispetto delle normative per il contenimento del Covid19, una settimana di preghiera cittadina, che inizierà domenica 21 marzo alle ore 17:30 con una messa presieduta dal rettore del Seminario Arcivescovile padre Antonino La Manna. Ogni sera l’adorazione verrà accompagnata da una meditazione fatta dai sacerdoti del vicariato. La settimana si concluderà Venerdì 26 marzo nella chiesa del “Santissimo Salvatore”.

«La preghiera di adorazione ci fa entrare nel Mistero di Dio –Ha sottolineato recentemente Papa Francesco, parlando di questa particolare devozione nella chiesa– Chiediamo al Signore la grazia che la Chiesa possa vivere nella concretezza del Mistero. Se non lo farà, sarà una Chiesa a metà, sarà solo un’associazione pia che va avanti a furia di regole. Entrare nel Mistero di Dio non è sognare, ma adorare e fare oggi quello che, poi, faremo alla presenza di Dio».

Inizialmente situata nella piccola chiesetta di “Sant’Antonio da Padova”, l’adorazione a causa di alcune infiltrazioni d’acqua è stata spostata nella chiesa di “San Nicolò politi”, dove continua tuttora, e dove, nonostante la pandemia, continua a coinvolgere e a dare speranza agli abitanti del centro etneo.

A esprimere soddisfazione per la bella ricorrenza e la significativa settimana di preghiera è anche il Vicario foraneo del XIV vicariato don Pietro Strano, che in questi mesi ha lavorato tra le restrizioni causate dal covid, ma che ha costantemente invogliato la popolazione a non trascurare la preghiera, attraverso ogni mezzo digitale e non.

Attraverso la nostra testata il vicario fa il suo appello a nome del clero adranita: «Sarebbe bello coltivare questa realtà, per farla crescere, coinvolgendo sempre nuovi adoratori, perché oltre che a trarne un beneficio personale, ogni adoratore si unisca alla preghiera universale della Chiesa, soprattutto a sostegno del ministero del Papa, della pace nel mondo e dell’unità della famiglia, oggi molto attaccata dal secolarismo e dal degrado morale».

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