di don Giuseppe Longo

Nella celebrazione della Domenica delle Palme Gesù, entrando a Gerusalemme, darà compimento al grido che viene dalla folla “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore”.

Infatti, gradualmente, nell’ultimo pellegrinaggio di Gesù nella Città santa, prenderà sempre più forma l’osanna, cioè il “dona salvezza”, realizzatosi, poi, sulla croce. Ecco perché la liturgia della Parola di questa Domenica ci presenta la passione del Cristo.

Come la Celebrazione Eucaristica nell’istituto di detenzione minorile di Bicocca costituì il primo impegno pastorale di Mons. Luigi Renna, appena nominato Arcivescovo di Catania, così l’inizio della Settimana Santa è segnato da una nuova visita allo stesso Carcere minorile, dove ha partecipato alla Via Crucis vivente, drammatizzata da un gruppo di giovani dell’oratorio diocesano Maria SS. del Rosario di Adrano, guidato dal giovane sacerdote don Antonino Portale, e da un gruppo di giovani detenuti.

Ad accogliere Mons. Renna sono stati i responsabili dell’istituto penitenziario la Direttrice Dott.ssa Letizia Bellelli, la Vice-direttrice la Dott.ssa Maria Randazzo, il Comandante Dott.ssa Marzia Calcaterra il Vice-comandante Dott. Giovanni Cuddé.

La Via Crucis, posta in essere all’interno di un campetto di calcio, è stata introdotta dalla preghiera dell’Arcivescovo che ha associato ad ogni stazione una propria riflessione.

I giovani, partecipanti alla drammatizzazione e quelli spettatori, si sono immedesimati nelle stazioni della Via Crucis, che ha riproposto in modo creativo le immagini della passione di Gesù.

Si è originata un’atmosfera intensa, un’atmosfera di coinvolgimento e, soprattutto, di gratitudine per questo Gesù che ha attraversato tutte le stazioni del dolore umano ed, in particolare, di quello percepito dai giovani detenuti, rendendosi ancora oggi compagno di viaggio lungo le loro difficili strade, perché ognuno ritrovi la direzione della propria liberazione e della guarigione di tutte le proprie ferite.

L’Arcivescovo ha puntato l’attenzione sulle madri che nel silenzio soffocano il proprio dolore per le sofferenze dei figli e sul cireneo che aiuta a sopportare il peso della solitudine e dell’emarginazione.

A conclusione la Direttrice ha ringraziato Mons. Renna e i giovani attori, più o meno improvvisati, augurandosi che la drammatizzazione della Via Crucis possa rappresentare, attraverso un processo di interiorizzazione, il punto di svolta della vita dei giovani detenuti tra le mura dell’Istituto penitenziario.

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