di Giuseppe Raimondo

Don Antonino Visalli nasce a Messina il 24 agosto 1923. È il primogenito dei tre figli di Rocco e Santa Parisi. Sin da ragazzino, frequentando l’Oratorio salesiano della Boccetta, avverte di essere chiamato a far parte dei figli di don Bosco. Intraprende così l’itinerario di formazione che lo vede aspirante a Pedara, novizio a San Gregorio, dove completerà gli studi di filosofia, tirocinante a Randazzo, studente di teologia a Catania, dove il 15 giugno del 1947, con dispensa pontificia, per la preghiera consacratoria e l’imposizione delle mani di mons. Carmelo Patanè Arcivescovo di Catania, viene ordinato prete.

 Inizia per lui una vita, secondo i canoni collegiali del tempo, segnata dall’insegnamento. Laureatosi con il massimo dei voti in lettere classiche il 23 giugno 1951, don Visalli si distingue e si afferma come temuto docente di latino e greco, oltre che per l’incarico di consigliere generale (incaricato della disciplina). La sua vita trascorre serena fino a quando un gruppetto di giovani di Azione Cattolica, nell’immediato post concilio, gli fa una proposta che apre i suoi orizzonti, dandogli, come più tardi egli stesso riconoscerà, la possibilità di riscoprire la grandezza del sacerdozio: la Missione-Lineri.

Il 2 gennaio 1969 don Nino mette piede tra le “Case sparse di Lineri”, frazione del comune di Misterbianco. Poche case sparse qua e là tra la pietra nera della roccia vulcanica, conseguenza dell’eruzione che il 29 marzo del 1669 si riversò su Misterbianco e le sue frazioni. Lineri alla fine degli anni ’60 iniziava ad accogliere famiglie provenienti dai paesi limitrofi con il desiderio di costruirsi una casa. Niente strade, niente illuminazione, niente di niente …

Questo scenario “di povertà vissuta e di umanità derelitta” lo spinsero a fare appello ai suoi studenti perché lo affiancassero in quella missione che da lì a poco si concentrò nel motto “Promozione umana ed Evangelizzazione” … motto che per quei ragazzi e per don Nino divenne un vero e proprio programma di vita. Inizia così una vera e propria opera pastorale che si china anzitutto sull’uomo per poi accompagnarlo gradualmente alla contemplazione di Dio.

Il gruppo si mosse subito perché, al cammino di educazione alla fede, quella gente potesse avere tutto quanto il necessario per migliorare il proprio tenore di vita; e a poco a poco Lineri iniziò a godere di una scuola, di strade, della farmacia, dell’illuminazione, della posta, dell’acqua nelle case.  Il 7 novembre del 1982 da mons. Picchinenna, Arcivescovo di Catania, don Visalli viene insediato Parroco della Parrocchia Santa Bernardetta, già eretta canonicamente nel 1970. Secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II, l’esperienza di Chiesa che si respira a Lineri è quella di Popolo di Dio, in cui ciascuno è chiamato a dare il proprio contributo da protagonista per il bene comune! L’assemblea dei più piccoli; la messa dei fanciulli; le numerose catechesi a tutti i livelli; le attività sportive e di intrattenimento; le colonie giornaliere e quella residenziale; l’azione proficua della biblioteca parrocchiale; la formazione degli animatori e dei catechisti; la difesa dei diritti dei cittadini ad opera del settore sociale; l’attenzione ai poveri, ai malati e agli anziani; il Centro di Formazione Professionale; gli obiettori di coscienza; il gruppo Gi.O.C. … sono soltanto alcuni esempi che esprimono il cammino di un Popolo che, sotto la guida sapiente di don Visalli, ha camminato sulle orme di Cristo in un territorio, ancora oggi, etichettato come terra di Mafia e di delinquenza. Nel 1995 don Visalli è chiamato dall’obbedienza religiosa a lasciare Lineri per recarsi a Messina.

A distanza di pochissimi mesi dalla sua partenza, il 9 dicembre dello stesso anno,l’amministrazione comunale di Misterbianco sente il dovere di esprimere tutta la propria gratitudine a don Visalli, riconoscendo l’attività missionaria svolta nelle frazioni, conferendogli la “cittadinanza onoraria”!

Dal settembre 1995 la Parrocchia Santa Bernardetta continua, seppur tra un susseguirsi di sfide ed eventi, la sua missione nel territorio di Lineri, ormai sempre più servito dal Comune, ma non per questo meno segnato dal disagio e dal degrado di un territorio di periferia.

A distanza di anni la memoria del Pastore che ha tracciato il solco della plantatio ecclesiae in Lineri è viva! La gratitudine nei confronti di chi Dio ha scelto per condurre la porzione di gregge che è in Lineri non cessa, ma si rinnova.

Il popolo di Lineri, guidato dal suo nuovo pastore padre Alfio Lipera, sente ancora una volta di “Ricordare” don Visalli, a cavallo tra il centenario della sua nascita e il decennale della sua dipartita, per continuare a “Camminare” come Chiesa del nuovo millennio.

“Ricorda e Cammina” è il titolo del testo con cui giorno 5 dicembre Lineri commemorerà il suo primo Parroco per fare memoria della sua statura morale, metterne in risalto il carisma salesiano, evidenziarne il carattere profetico delle scelte coraggiose da lui operate.

Il testo nella sua semplicità raccoglie nella sua prima parte alcune testimonianze di uomini e donne che hanno avuto l’onore di condividere con don Visalli i primi anni del servizio a Lineri. La seconda parte, invece, offre al lettore alcuni scritti, meditazioni, conferenze tenute in diversi momenti da don Nino e, non ultimo, la sua autobiografia, redatta negli ultimi anni della sua vita.

2 commenti su “Lineri: la missione di Don Nino Visalli e il ricordo della sua opera

  1. Un ricordo particolare al Santo e Beneamato Arcivescovo Mons. Domenico Picchinenna che sin dal Suo arrivo come Vescovo coadiutore ha seguito le attività dei Dirigenti Diocesani dei Giovani di Azione Cattolica

    1. E tutti coloro , Sacerdoti e Laici, abitanti della periferia di Lineri e poi Monte Palma e poi Poggio Lupo che hanno chiesto , accolto, avviato e realizzato nel giorno di Natale del 1968 la Celebrazione della Eucaristia nei locali delle Scuole elementari al piano terra del palazzo Buccheri.
      Ricordiamo Mons. Nicolò Ciancio, Mons. Concetto Greco Segretario dell’Arcivescovo Mons. Guido Luigi Bentivoglio e il Dono del grande Crocifisso in rame a sbalzo, segno di presenza del Vescovo nella nascente Chiesa Locale.
      Storia della Pastorale Diocesana Giovanile nel Post Concilio , incancellabile.

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