di Anna Mastropasqua

Espressione di una comunità che lavora insieme per realizzare un’opera originale e bella, il presepe e l’albero di Natale allestiti a Ragalna in piazza Cisterna.

Un mosaico di “mattonelle” di maglia, lavorate all’uncinetto e unite insieme in un collage variopinto e vivace, per costruire un originalissimo albero di Natale e un colorato presepe fatto di sagome anch’esse rivestite con quadrati lavorati a maglia.

E’ il secondo anno che viene attuata l’iniziativa, che man mano si arricchisce e si perfeziona sempre di più. Infatti ha suscitato subito grande partecipazione nella collettività che ha risposto con solerzia ed entusiasmo donando gomitoli di lana e impegnandosi nelle singole fasi: realizzare le “mattonelle” di lana, assemblare i pezzi adattandoli alle singole figure,  ritagliare le sagome in legno dei personaggi e degli animali, costruire le strutture portanti.

Il gruppo organizzativo sottolinea che si tratta di una iniziativa molto inclusiva che ha coinvolto nella realizzazione varie fasce di persone: molti anziani hanno lavorato da casa attuando i quadrati di lana di vario colore e, in un certo senso, uscendo dal proprio isolamento;  giovani e persone adulte hanno assemblato i pezzi, hanno costruito le sagome dei pastori e le strutture portanti, scegliendo gli addobbi per il presepe, per l’albero di Natale e persino per i tronchi degli alberi che attorniano la piazza.

Piuttosto significativa la scelta di utilizzare materiale povero e alla portata di tutti, usufruendo, in qualche caso, di ciò che si ha in casa, ad esempio un gomitolo di lana avanzato; così come quella di non  fare sprechi, riutilizzando  la lana di un pullover dismesso, o quella di non comprare nulla, a parte le luminarie che decorano e valorizzano l’opera.

Il risultato è gradevole, attraente e oltremodo significativo: arte povera; niente sprechi; collaborazione da parte di  coloro che hanno dato un prezioso contributo lavorando il proprio pezzettino; gioia e soddisfazione di costruire qualcosa insieme, rendendo più bello il proprio paese e più gioiosa la comunità che osserva e ammira l’opera.

Di sera, ben illuminati, il presepe e l’albero sono di grande attrattiva; di giorno, sorprendente l’effetto sullo sfondo dell’Etna, che li localizza in un contesto molto suggestivo.

Probabilmente l’idea non nasce dalla volontà di costruire un’opera d’arte, ma il risultato si avvicina molto ad un lavoro artistico ben costruito.

Spesso, è vero, si costruiscono presepi con lavori, materiali e strumenti piuttosto ricercati e di grande precisione artistica. Questo lavoro realizzato a Ragalna s’impone perché, oltre ad essere di sicuro effetto scenografico,  è stato costruito “insieme”, col contributo di tanti e a beneficio di tutta la comunità. Dunque anche questa in un certo senso è un’opera d’arte, perché mostra come le persone, quando si mettono insieme, sono in grado di realizzare capolavori che gratificano e arricchiscono umanamente sia chi offre il proprio contributo sia chi semplicemente li contempla.

E se un presepe ci dà la possibilità di “contemplare”, nel senso pieno della parola, ha sicuramente raggiunto il proprio obiettivo.

Questo presepe ci fa riflettere e ci dà un grande insegnamento perché ci aiuta a superare l’individualismo, a cercare il bene comune con l’impegno di ciascuno: un bell’esempio e un augurio concreto, semplice e profondo in questo Natale.

L’opera è stata inaugurata giorno 8 dicembre  dal parroco di Ragalna, che ha benedetto “Il filo che unisce Ragalna” – così è stata definita l’iniziativa dagli stessi artefici dell’opera – ed è anche questo un auspicio per la cittadinanza che sperimenta la bellezza del collaborare e costruire,   insieme e in unità d’intenti, dando ciascuno il meglio di sé a beneficio di tutti.

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