Nella Casa della Carità di via San Pietro, a Catania, alla presenza di un folto pubblico tra cui il Vicario Generale Mons. Salvatore Genchi e Il Prefetto Dott.ssa Maria Carmela Librizzi, si è svolto un incontro con P. Giuseppe Guerra CM e la Benedettina Suor Maria Cecilia La Mela. Il primo ha tratteggiato la vita e la spiritualità  di Suor Anna Cantalupo, Figlia della Carità, la seconda si è soffermata sulla figura della Baronessa Anna Grimaldi Zappalà. Per l’occasione era disponibile la biografia della Vincenziana, oggi Venerabile.

Nella prefazione del libro l’Arcivescovo Mons. Luigi Renna ha ricordato che Suor Anna ha vissuto le virtù in maniera eroica

Inoltre l’incontro con Gesù risorto nella preghiera e nell’Eucaristia ha reso possibile un’opera caritativa che ha coniugato il dono dei beni materiali  al lieto annuncio della paternità di Dio. Suor Anna ha operato sia nelle periferie della Città che in quelle del cuore umano dove si annidano l’egoismo e l’autosufficienza. P. Giuseppe Guerra, postulatore della causa di beatificazione della Suora Vincenziana ha ricordato che le norme canoniche prevedono l’ascolto di un certo numero di testimoni qualificati, nonché l’esame di episodi, esperienze e documenti.

Nel 1983 la Consacrata tornò alla Casa del Padre

migliaia di persone resero omaggio alla salma in via San Pietro; un uomo che si diceva grato a Suor Anna pianse visibilmente e disse : Per me è una santa! Tornando ancora indietro, nel 1973, una nota giornalista si presentò nella Casa della Carità e chiese di intervistare Suor Anna. La risposta inizialmente fu negativa: Non mi sembra il caso che io vada su un giornale. Una Suora! Ho semplicemente lavorato, ho amato tutti e ho incontrato tanta gente buona. Ho fatto il mio lavoro solo per Grazia del Signore (…). Andavo dappertutto. Sa chi sono  io? Un asinello con la bisaccia: quello che ci mettono gli altri io lo porto.  

Nel secondo intervento, Suor Maria Cecilia La Mela, vice Priora del monastero delle Benedettine, a Catania, ricorda che la Baronessa Anna Zappalà coadiuvata dal marito e da un gruppo di nobili è stata una donna di preghiera sempre generosa e instancabilmente attenta a tutte le forme di povertà. In particolare ha animato l’Opera di Soccorso agli Infermi Poveri a Domicilio, fortemente voluta dal Cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet sin dal 1890. A Catania, nel 1918, avvenne l’incontro tra  Suor Anna e la Baronessa.

Questa offrì un edificio in via San Pietro per l’assistenza agli indigenti. Lavoreranno  per lungo tempo con la stessa Fede nel Signore risorto. La Nobile invitava frequentemente a casa amici e conoscenti. Alla fine dell’incontro diceva sorridendo amabilmente: E adesso pensiamo ai Poveri!

Un commento su “Eroi silenziosi della carità: suor Anna Cantalupo e la baronessa Zappalà a Catania

  1. Suor Anna una grande donna che ho avuto il piacere di conoscere e di apprezzarne le molte doti di umanità e di carità verso il prossimo. Personalmente sono molto riconoscente a Lei per quello ha fatto per me e la mia famiglia. Ricordo con molto piacere la delicatezza dei suoi tratti e la dolcezza delle sue parole con cui comunicava. Che il Buon Dio l’ abbia in Gloria.

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