Mercoledì 10 aprile, l’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Cerignola, la città in cui ha vissuto sei anni (dal 2016 all’inizio del 2022) come vescovo. Durante la cerimonia, l’arcivescovo Renna ha rivolto alle autorità, al clero e ai numerosi presenti un  discorso di ringraziamento, che per larga parte riportiamo.

“Ritorno ad essere cittadino di Cerignola dopo circa due anni, e vi sono grato per questo gesto verso la mia povera persona che ha condiviso per circa sei anni gioie e dolori di questa cara città e delle altre comunità cittadine, in tutto nove, della diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano.

I cristiani si sentono cittadini e stranieri, cittadini del mondo, fratelli di tutti. Questa fraternità l’ho sperimentata e imparata a Cerignola, e mi ha allargato il cuore. Mi ha insegnato tanto la storia di questa città, la sua opulenza, che ha permesso la costruzione di chiese, scuole , un teatro, larghe vie. Mi ha insegnato che i propri diritti vanno rivendicati con la grande storia di Di Vittorio; che la politica è agone, ma cura del bene comune con la passione per la polis che la anima; mi ha insegnato l’operosità con i suoi lavoratori e con l’emblema del Piano delle Fosse, luogo di fatica e di amore alle famiglie; che la città è una con il suo ospedale e le case di riposo; che la città è cultura, soprattutto formazione alla cultura con le sue scuole e i suoi appassionati dirigenti e docenti, con i suoi intelligenti giovani, dalle cui file un giorno uscì il filologo e linguista Nicola Zingarelli e prima e dopo tanti intellettuali e professionisti; che la città di Cerignola è amore per l’arte , col suo teatro; una città che è  fatta di periferie in cui ci sono cittadini da non ignorare e campagne, penso al Centro santa Giuseppina Bakhita, nelle quali chi è fuggito dalla sua patria purtroppo viene sfruttato, ma anche accolto.

Cerignola è la sua giovane chiesa

la sua devozione alla Madonna di Ripalta. I suoi preti, le sue suore e i suoi laici.

Grazie, chiesa di Cerignola. Grazie perché sei operosa, vivi le tue fatiche e sempre ti rialzi. Ogni giorno vissuto qui è stato un “giorno” e mai banale. Permettete che ricordi  i giorni difficili del Covid: chiese chiuse, ma chiesa aperta. I giorni bui li ho dimenticati, perché sono stati sopraffatti da quelli belli e operosi.

E’ un tempo carico di sfide.  Il popolo di Cerignola è grande, perché non è sonnolento,  le sa raccogliere.

Voi amministratori, voi politici amate la democrazia, rifuggite il populismo;

la democrazia rende partecipi, responsabilizza, rende consapevoli. La via più corta del populismo semplifica le cose, si affida ai leader, preferisce l’efficienza senza preoccuparsi della trasparenza.  Ogni colore politico, a Cerignola ha avuto grandi maestri.  Amate i giovani e i poveri.

A lei cara Eccellenza, permetti caro don Fabio [Ciollaro], ai presbiteri ai diaconi, alle consacrate, a tutto il popolo di Dio portate sempre più nel cuore della città l’amore per l’umanità . la chiesa è l’esperta di umanità.  Facendo questo avrete già annunciato il Vangelo, forse senza saperlo!

A voi cittadini: non rassegnatevi mai!

Il Signore ha dato ai cerignolani l’intelligenza e la spontaneità; ha dato loro un a terra fertile: amate la giustizia che è la prima forma di carità; amate la carità che sopperisce alle ingiustizie; ma guardatevi come fratelli perché Cerignola è di tutti. E i cerignolani sono un po’ cittadini del mondo, perché dovunque vanno portano la bellezza dei valori che hanno respirato e la tempra del carattere di questo popolo. Sentiamoci cittadini di Cerignola e cittadini del mondo: non sono due condizioni in antitesi, ma che si completano e ci rendono uomini capaci di dialogo, di giustizia, di carità”.

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