La “Terra Sancta School” di Gerusalemme ha inauguratolo giorno 17 aprile un nuovo teatro, dedicato alla memoria del sacerdote catanese don Giuseppe Bellia. È stata proprio la vita di don Bellia, caratterizzata da una profonda conversione e da un legame speciale con la Terra Santa, a ispirare la realizzazione di questo spazio culturale, omaggio tangibile al suo impegno nella formazione dei giovani. Don Giuseppe Bellia, tornato alla casa del Padre nel 2020, è stato una figura emblematica nella comunità religiosa e accademica. La sua vita è stata caratterizzata da una notevole dedizione allo studio delle Scritture e alla promozione della cultura biblica, rendendolo un punto di riferimento per molti nel campo degli studi teologici.

Formazione e ruolo accademico

Bellia ha intrapreso gli studi teologici a Roma, dove si è distinto per la sua vasta erudizione e capacità oratoria. La sua cultura e la sua fede hanno rapidamente catturato l’attenzione sia dei colleghi che degli studenti. Durante la sua carriera, ha ricoperto ruoli di rilievo in vari comitati e istituzioni religiose, tra cui il Comitato promotore di Studi Neotestamentari e Anticocristiani dell’ABI, dove ha contribuito significativamente al dialogo e alla ricerca nel campo teologico.

Impegno pastorale e influenze

Don Giuseppe è stato profondamente influenzato dalla figura di don Pino Puglisi e da personalità come Giorgio La Pira e don Giuseppe Dossetti, che hanno rafforzato il suo impegno verso i principi di giustizia sociale e di pace. La sua visione pastorale si è concretizzata attraverso numerosi progetti educativi e iniziative che miravano a instillare nei giovani una profonda comprensione e amore per le Scritture. Tra questi, il centro biblico diocesano “Verbum Domini”, da lui fondato, ha promosso lo studio comunitario delle Scritture e ha contribuito a diffondere la conoscenza biblica tra i fedeli di diverse generazioni.

Contributi editoriali e docenza

Oltre al suo ruolo pastorale, don Giuseppe ha mantenuto impegni importanti nel mondo editoriale, collaborando con case editrici nazionali e internazionali e fondando la rivista sul diaconato permanente. Ha anche insegnato presso la Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista” e presso l’ISSR “San Luca”, dove molti dei suoi studenti sono diventati frequentatori assidui del Verbum Domini.

Il legame con la Terra Santa

Il legame di don Giuseppe con la Terra Santa non era solo accademico o spirituale, ma anche personale. Ha condotto numerosi pellegrinaggi, utilizzando le sue competenze archeologiche per arricchire l’esperienza dei pellegrini, legando la fede cristiana ai luoghi in cui si è incarnata la storia biblica. Questi viaggi non solo hanno rafforzato la sua fede e quella dei pellegrini che accompagnava, ma hanno anche permesso di sperimentare una connessione profonda con il cristianesimo.

La dedica di un teatro a don Giuseppe Bellia nella ” Terra Sancta School di Gerusalemme” è un tributo importante al suo lascito, simboleggia l’intersezione tra educazione, fede e cultura che ha caratterizzato tutta la sua vita e il suo ministero. Attraverso questo spazio, il suo spirito di educatore e di pastore attento continua a vivere, ispirando le nuove generazioni in un territorio difficile dove le contraddizioni di guerra e fede sono all’ordine del giorno.

«In questi giorni bui, questo luogo possa diventare un simbolo di risurrezione e vita per tutta la nostra comunità – ha auspicato il Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, nel suo discorso. – Educare attraverso la cultura significa offrire ai giovani gli strumenti che permettono loro  di sviluppare le loro potenzialità, aiutarli a coltivare un’apertura al mondo intero. Nel contesto di oggi, significa anche aiutare i giovani a scoprire la propria storia e le proprie radici culturali, e farli crescere nella cultura della pace».

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