
Dopo oltre un secolo di silenzio, l’organo a canne “Laudani-Giudici” del 1905 della parrocchia “Sant’Antonio Abate” di Belpasso è tornato a far risuonare le sue note grazie a un accurato restauro, inaugurato solennemente con la benedizione dell’Arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, e un concerto del maestro Diego Cannizzaro.
«Celebriamo con gioia e devozione il dono del nuovo organo, che ci aiuterà ad innalzare le nostre lodi al Signore – ha detto l’Arcivescovo durante la celebrazione – Inaugurarlo con la preghiera è il modo più autentico per accogliere uno strumento pensato per la liturgia. L’organo, con la sua armonia, accompagna la preghiera del Popolo di Dio e diventa segno concreto di una parrocchia viva, attenta alla bellezza del culto e guidata con competenza. In questo caso, da don Francesco Abate, responsabile diocesano per la musica sacra, che cura con passione questo ambito. Gli organi storici delle nostre chiese rappresentano un patrimonio prezioso – ha aggiunto Renna – grazie al sostegno della CEI e di altri enti, come la Regione Siciliana, possono essere recuperati e riportati alla loro funzione originaria, dopo anni di abbandono e di sostituzione con strumenti elettronici. La musica sacra ha sempre trovato nell’organo il suo interprete privilegiato, per la ricchezza timbrica e la versatilità che offre al servizio della liturgia. È bello vedere come, sempre più, il canto e la musica siano valorizzati nelle nostre celebrazioni».
I lavori di restauro, quasi completati, sono stati eseguiti dalla ditta F.lli Cimino di Aragona (AG) e finanziati con i fondi dell’8×1000 della Chiesa Cattolica e della Regione Siciliana. Un lavoro meticoloso e filologico, che ha restituito alla comunità non solo un prezioso strumento liturgico, ma anche una parte dimenticata della sua storia.
«L’organo – ha spiegato la dott.ssa Grazia Spampinato, direttore del Museo Diocesano e vice direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Curia – fu realizzato in sostituzione di uno precedente, distrutto da un ciclone che colpì Belpasso nel 1902: a promuoverne la ricostruzione fu il cardinale Francica Nava, che avviò una raccolta fondi nazionale. Non ci è noto sapere come e perché poi l’organo fu abbandonato, tanto che nemmeno le persone più anziane lo hanno mai sentito suonare».
Il concerto inaugurale, tenuto dal maestro Diego Cannizzaro, organista titolare della Cattedrale di Cefalù e docente al Conservatorio di Caltanissetta, ha visto anche la partecipazione della Schola Cantorum Ætnensis e della Corale Canticum Vitæ, restituendo alla comunità la bellezza della musica sacra nel contesto liturgico.
«Il Santuario – ha detto ancora l’Arcivescovo – non è uno spazio divino, ma il luogo da cui parte la nostra lode; essa sembra penetrare i tetti, le pareti per diffondersi nel firmamento». E nel firmamento sonoro che ora l’organo restituisce, la comunità di Belpasso potrà continuare a cantare la propria fede.
Un evento che segna non solo il recupero di un bene storico-artistico, ma anche un rinnovato impegno nella promozione dell’arte al servizio dell’evangelizzazione.
