di Stefano Gemmellaro  

Fra le devozione più rappresentative e che hanno fatto parte della storia della nostra terra di Sicilia vi è sicuramente quella della Madonna sotto il titolo di Odigitria, cioè che indica la via.

L’appellativo in questione, che può avere anche le varianti di Idria o Itria, è di origine greco-bizantino e si impianta come devozione nella nostra isola attraverso la lunga dominazione di Costantinopoli che ogni martedì vedeva entro le sue mura lo svolgersi di una processione con l’immagine della Theotokos sotto questo titolo.

In origine il titolo sembra derivare dal fatto che i soldati che dovevano precedere l’esercito nell’esplorazioni del terreno di guerra, gli odeghi, prima di partire in missione, andassero a raccomandarsi proprio a Maria affinché potesse indicargli la via in battaglia e per il ritorno in patria. Successivamente la devozione crebbe quando l’icona raffigurante la Vergine e il Bambino, posti all’interno di una cassa e portata da due monaci, venne affacciata dalle coste rocciose di Bisanzio, minacciata da un attacco turco, con l’effetto di scatenare una tempesta che andò a disperdere i nemici in mare.

Da quel momento l’immagine della Vergine Odigitria divenne un baluardo contro gli attacchi dei pirati e degli infedeli e non sembra strano come tale culto sia attecchito in Sicilia e come tutt’oggi sia particolarmente celebrato in tutta la Sicilia come festa il martedì dopo Pentecoste.

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