di Febronia Lamicela

In questo difficile tempo di pandemia tutti gli sforzi della scienza sono stati orientati alla ricerca del vaccino contro il Covid 19. Continuano incessantemente le ricerche per individuare cure efficaci per gli ammalati del terribile virus che si è portato via familiari, parenti, amici, sacerdoti e religiosi a noi cari.

Trovare la cura per i malati di Covid è perciò la mission per la comunità scientifica. Ma forse anche per la più vasta comunità umana occorre trovare una cura che faccia guarire dalla malattia globale più insidiosa: l’indifferenza. Papa Francesco ha sottolineato in molte occasioni come “la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente” (Messaggio 54°Giornata mondiale della pace) produca particolari e terribili “pandemie” come la guerra, la povertà, svariate forme di violenza, la corruzione, la distruzione dell’ambiente e l’assenza di compassione nei confronti degli altri. Dal Covid19, e da questi altri terribili morbi che minano le fondamenta della convivenza umana, non ci si può salvare da soli. Il Papa ci ricorda infatti che per uscire da queste pesanti malattie globali, la terapia c’è ed è efficace: la cultura della cura.

In molti suoi interventi e scritti Francesco insiste sulla necessità di costruire una società umana nella quale ci si prenda cura gli uni degli altri, dei più fragili, del Creato. E se il modello della cura è Dio Creatore, è la famiglia (fondata sull’amore degli sposi – massima immagine di Dio stesso) il luogo nel quale nasce l’educazione alla cura. Questa importantissima missione affidata da sempre alla famiglia viene sottolineata in particolare in questo 2021, anno nel quale la Chiesa celebra cinque anni dalla pubblicazione dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia sulla bellezza e la gioia dell’amore familiare. Il 19 marzo prossimo, Solennità di S. Giuseppe, Papa Francesco inaugurerà l’Anno “Famiglia Amoris Laetitia”, che si concluderà il 26 giugno 2022 in occasione del X Incontro Mondiale delle Famiglie a Roma.

La Consulta delle Aggregazioni laicali, in stretta e naturale collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia vuole dare a questo tema il rilievo che merita, facendone oggetto dell’Assemblea ordinaria di Quaresima, fissata per il 9 marzo prossimo in videoconferenza.

Sarà P. Antonio Sapuppo, nuovo Direttore dell’Istituto teologico S. Paolo, a condurre la riflessione sul tema “L’educazione alla cura nasce nella famiglia”, parole tratte dal Messaggio che Papa Francesco ha scritto per il 1° gennaio scorso.

Prendersi cura di sé, degli altri, del Creato è l’antidoto contro il male. Lo è anche all’interno della comunità cristiana, che talvolta rimane prigioniera della paura e della pusillanimità. Prendersi cura in primo luogo dei fratelli e delle sorelle nella fede, incoraggiarsi e stimarsi a vicenda nel bene e nel servizio è la cura migliore contro l’autoreferenzialità e rende forse più credibile il messaggio che la Chiesa ha la missione di annunciare.

S. Francesco d’Assisi, esortando nella Regola bollata i suoi frati, scriveva “E ciascuno manifesti all’altro con sicurezza le sue necessità, poiché se la madre nutre e ama il suo figlio carnale, quanto più premurosamente uno deve amare e nutrire il suo fratello spirituale?” (FF 91)

Anche nella Chiesa, quindi, avere cura gli uni degli altri è la terapia adatta per guarire dalle diverse infermità che affliggono la famiglia dei credenti in Cristo.

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