di Vincenzo Caruso

A Caltanisetta si è svolto, nella mattinata di sabato 3 luglio, ospiti della diocesi nissena, il coordinamento regionale delle Confraternite di Sicilia con la presenza di quasi tutti i rappresentanti delle 18 diocesi siciliane. Presenti Valentino Mirto Vice Presidente con delega per il sud, il Consigliere Nazionale Rosalia Coniglio, il Coordinatore William Tornabene, il Presidente dei Revisori Pietro D’Addelfio.

Durante l’incontro sono state presentati i progetti che la Confederazione sta portando avanti e tra questi

il Forum Europeo delle Confraternite, che attualmente coinvolge sette Confederazioni nazionali di paesi europei (Spagna, Francia-Montecarlo, Italia, Malta, Polonia e Portogallo) dove maggiore è il tessuto confraternale con circa 20.000 sodalizi e sei milioni di aderenti (Tradere, n. 42, il notiziario trimestrale della Confederazione delle confraternite delle diocesi d’Italia) che si terrà, dopo la prima esperienza a Lugano del 2020, a Malaga, in Spagna, dal 23 al 24 settembre prossimo.

Tra gli altri progetti presentati il Progetto UNESCO, cioè una proposta di candidatura per inserire la devozione confraternale nel registro delle opere da salvaguardare come patrimonio immateriale dell’umanità; il Convegno sui Miracoli Eucaristici che si terrà a Bolsena il 4 e 5 giugno 2022; e il Museo virtuale dei beni confraternali, con un sito web interamente dedicato alle opere d’arte sacra o liturgica espressione della pietà popolare, al fine di valorizzare e tramandare ai posteri le antiche tradizioni ed opere di cui sono state e continuano ad essere testimoni le confraternite.

Si è parlato anche del Tesseramento 2021 e delle Elezioni del rinnovo Consiglio Nazionale che avranno luogo a Roma il 4 e 5 dicembre di quest’anno.

Tutti i rappresentanti delle diocesi, e tra questi Francesco Salmeri, presidente della Confederazione diocesana delle Confraternite di Catania, sono intervenuti mostrando grande interesse ed entusiasmo parlando delle esperienze delle loro confraternite durante il Covid, prive sì di processioni, ma ricche di esperienze incentrate sulla preghiera comunitaria in parrocchia, spesso con l’abito indossato per rinsaldare l’appartenenza alla famiglia confraternale, e sulla carità, in collaborazione con le parrocchie o le caritas diocesane.

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