di Stefano Vitello

L’iniziativa di giorno 25 Settembre presso il Seminario di Catania dal tema “Cammino sinodale per essere fratelli tutti” è stata assai proficua non solo per gli approfondimenti spirituali e pastorali che i Vescovi hanno donato, ma anche per il cammino di crescita del laicato aggregato della Sicilia, desideroso di realizzare sempre più compiutamente l’esortazione di papa Francesco e della Chiesa tutta: rispettare e difendere la dignità della persona, la salvaguardia del bene di tutti, la ricerca dello sviluppo integrale dell’uomo, l’amicizia sociale e la fraternità di un’umanità redenta.

Gli interventi introduttivi dei segretari diocesani: Febronia Lamicela (Catania), Salvo Paratore (Acireale), Serafino Peri (Caltagirone) e Gaetano Scornavacche (Nicosia) hanno evidenziato, facendo riferimento all’Enciclica, la gioia di creare rapporti sinceramente umani, di gettare ponti di solidarietà, di costruire relazioni vere e legami di fraternità, di progettare insieme con spirito comunitario. Alla base di ciò vi è il sincero ascolto e l’atteggiamento accogliente del prossimo con la necessità di andare oltre se stessi e il proprio gruppo di appartenenza, per aprirsi a quegli ideali alti che rendono al vita più bella e dignitosa e per gettare semi di speranza e di coraggio.

Nel mio intervento, dopo aver  espresso  ai presenti la sincera vicinanza di tutto quanto il Direttivo della Consulta di cui fa parte  Tiziana Iannotta, presente  all’incontro, e dopo aver ringraziato il generoso servizio che i Segretari hanno prodigato per la buona riuscita dell’iniziativa – ho sottolineato la necessità di una comunità in comunione  capace di alimentare la solidarietà in maniera fattiva, disposta a contrastare le ingiustizie e le emarginazioni di  quanti sono stati relegati ai margini della società da ladroni e predatori di ogni sorta, desiderosa di   mitigare le cause strutturali responsabili di carenza di lavoro, di casa, di terra, di progettualità. L’impegno deve essere però radicato nella sincera e costante preghiera, senza la quale ogni sforzo apre al prossimo solo mani vuote e fragili.

Dopo i saluti introduttivi e gli interventi dei Vescovi presenti ha fatto seguito un nutrito numero di interventi che hanno posto interrogativi su diversi punti (come superare la conflittualita’, il  maggior coinvolgimento  delle donne nella chiesa e delle associazioni ecclesiali all’interno  delle parrocchie, la necessità di carità politica nel contesto attuale, la capacità di parlare a ogni uomo  al di la’ del credo religioso,  l’atteggiamento dell’ascolto fondamentale nell’incontro con l’altro, l’educazione alla responsabilità, la volontà di essere più credibili in una società plurietnica e pluriculturale, come superare la irrilevanza  di larga fascia dei cristiani, come alimentare lo spirito di sinodalità).

Domande di larga portata, complessi ed articolati, nei confronti dei quali il laicato siciliano riflette e si interroga ogni giorno nel desiderio di essere più fedele a Dio e meglio al servizio dell’uomo. Interrogativi di un laicato che vuole essere più consapevole del suo ruolo e che vuole  agire con libertà e responsabilità nel variegato mondo delle questioni temporali per fermentarlo cristianamente, sotto la guida dello spirito evangelicoe in  stretta e saggia collaborazione con la Gerarchia.

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