In occasione del centenario della nascita del Servo di Dio don Luigi Giussani (1922˗2005) e del 40° anniversario del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione, vengono celebrate centinaia di Messe in Italia e nel mondo, presiedute da cardinali e vescovi.

A Catania, la celebrazione sarà presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Luigi Renna, Arcivescovo di Catania, venerdì 4 marzo 2022 presso la Chiesa dell’Istituto Francesco Ventorino (P.za S. Domenico Savio 8).

Con profonda gratitudine per il dono della sua vita, il movimento di Comunione e Liberazione, con tutta la Chiesa e la società, vuole ricordare don Giussani con le parole di papa Francesco, Benedetto XVI, san Giovanni Paolo II e san Paolo VI, che esprimono con chiarezza e profondità chi è don Giussani e cos’è il Movimento nato dal suo carisma.

Nel 2015, papa Francesco ha detto: «Sono riconoscente a Don Giussani per varie ragioni. La prima, più personale, è il bene che quest’uomo ha fatto a me e alla mia vita sacerdotale, attraverso la lettura dei suoi libri e dei suoi articoli. L’altra ragione è che il suo pensiero è profondamente umano e giunge fino al più intimo dell’anelito dell’uomo. Voi sapete quanto importante fosse per Don Giussani l’esperienza dell’incontro: incontro non con un’idea, ma con una Persona, con Gesù Cristo. (…) Tutto, nella nostra vita, oggi come al tempo di Gesù, incomincia con un incontro. Un incontro con quest’Uomo, il falegname di Nazaret, un uomo come tutti e allo stesso tempo diverso. (…) Tenete vivo il fuoco della memoria di quel primo incontro e siate liberi! Così, centrati in Cristo e nel Vangelo, voi potete essere braccia, mani, piedi, mente e cuore di una Chiesa “in uscita”» (Udienza al movimento di CL, Piazza San Pietro, 7 marzo 2015).

Nel 2007, Benedetto XVI ricordò don Giussani con queste parole: «Il mio primo pensiero va al vostro fondatore, Mons. Luigi Giussani, al quale mi legano tanti ricordi e che mi era diventato un vero amico. Lo Spirito Santo ha suscitato nella Chiesa, attraverso di lui, un Movimento, il vostro, che testimoniasse la bellezza di essere cristiani in un’epoca in cui andava diffondendosi l’opinione che il cristianesimo fosse qualcosa di faticoso e di opprimente da vivere. Don Giussani s’impegnò allora a ridestare nei giovani l’amore verso Cristo “Via, Verità e Vita”, ripetendo che solo Lui è la strada verso la realizzazione dei desideri più profondi del cuore dell’uomo, e che Cristo non ci salva a dispetto della nostra umanità, ma attraverso di essa» (Udienza al movimento di CL, Piazza San Pietro, 24 marzo 2007).

Nel 2002, Giovanni Paolo II aveva scritto a don Giussani: «Il cristianesimo, prima di essere un insieme di dottrine o una regola per la salvezza, è pertanto l’“avvenimento” di un incontro. È questa l’intuizione e l’esperienza che Ella ha trasmesso in questi anni a tante persone che hanno aderito al movimento. Comunione e Liberazione, più che ad offrire cose nuove, mira a far riscoprire la Tradizione e la storia della Chiesa, per riesprimerla in modi capaci di parlare e di interpellare gli uomini del nostro tempo» (Lettera a don Luigi Giussani, 11 febbraio 2002).

Nel 1977, Paolo VI aveva salutato un gruppo di studenti fiorentini di CL con queste parole: «Siamo molto attenti alla affermazione del vostro programma che andate diffondendo, del vostro stile di vita, dell’adesione giovanile e nuova, rinnovata e rinnovatrice, agli ideali cristiani. Vi benediciamo e con voi benediciamo e salutiamo il vostro fondatore, don Giussani. Siate contenti, siate fedeli, siate forti e siate lieti di portare intorno a voi la testimonianza che la fede cristiana è forte, è lieta, è bella e capace di trasformare davvero nell’amore e con l’amore la società in cui essa si inserisce» (Udienza generale, 28 dicembre 1977).

La partecipazione alle celebrazioni avverrà nel rispetto delle disposizioni anti-Covid.

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