di Stefano Gemmellaro

I primi giorni di dicembre, per la comunità paternese, si caratterizzano, da secoli ormai, per i festeggiamenti tributati alla sua santa patrona Barbara, decapitata per mano dello stesso suo padre Dioscuro dopo aver subito diversi supplizi. La preparazione della festa si snoda attraverso la quindicina, durante la quale le varie parrocchie cittadine si alternano nella celebrazione dell’eucaristia attorno alle reliquie della santa vergine e martire. La sera del tre dicembre la processione delle reliquie, alla quale partecipa il Capitolo di S. Maria dell’Alto, il clero, le autorità civili e militari e tutte le confraternite e associazioni cattoliche, si conclude con la svelata dell’argenteo simulacro e l’ingresso dei cantanti in piazza Indipendenza per intonare gli inni alla patrona.

La mattina del 4 dicembre, Dies Natalis di Barbara dopo la solenne uscita dalla propria chiesa, la processione, in cui sfileranno anche le nove candelore, raggiungerà la chiesa della Madonna dell’Itria, primo sito in cui era venerata la martire, e piazza Vittorio Veneto, in cui un grandioso spettacolo pirotecnico saluterà l’ingresso della santa nel luogo ove sorgeva il lazzaretto da cui fui dichiarata la fine della pestilenza del 1576 e S. Barbara venne proclamata patrona della città.

Nel pomeriggio la processione toccherà le periferie della città della Scala Vecchia e della Villetta per fare rientro in tarda serata.

Giorno 5, S. E. Rev. Mons. Luigi Renna, Arcivescovo Metropolita di Catania, celebrerà in mattinata, insieme a tutto il clero paternese, il solenne pontificale, mentre nel pomeriggio la processione con il simulacro e le reliquie della patrona riprenderà il suo cammino, per concludersi in tarda serata con i fuochi pirotecnici di piazza Indipendenza e dal Castello Normanno e la reposizione del simulacro nella sua cameretta dopo la solenne benedizione con le reliquie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *