della Dott.ssa Agata Pappalardo

Ieri pomeriggio, presso l’auditorium di via Velletri dell’I.C. “A. Malerba” di Catania, la cittadinanza catanese, presto chiamata alle urne per la scelta dei futuri amministratori della città, ha avuto modo di incontrare i sette candidati a sindaco. L’evento ha rappresentato la tappa finale dell’articolato e fruttuoso impegno sinodale di cristiani laici adulti e giovani dell’Arcidiocesi catanese che, coordinati dal dott. Claudio Sammartino, già prefetto della Repubblica, ed in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale dei problemi sociali e del lavoro, diretto da don Piero Sapienza, hanno messo a punto il documento “Un cantiere per Catania” in vista delle elezioni amministrative 2023.

L’incontro ha preso l’avvio con la proiezione del video realizzato da Mariachiara Papa del gruppo dei giovani del Cantiere per Catania, a dimostrazione del fatto che i giovani desiderano essere parte attiva nei processi di organizzazione della speranza della propria città.

“La scelta del quartiere Picanello come sede della manifestazione”, ha sottolineato il moderatore, prof. Di Fazio, “rappresenta di per sé il simbolo di uno dei tanti obiettivi del cantiere: il dialogo con le periferie e l’impegno nella lotta alla povertà educativa”.

L’Arcivescovo, Mons. Luigi Renna, nel suo intervento di saluti e ringraziamento, ha sottolineato l’impegno della Chiesa catanese a rinnovare le coscienze dei credenti, invitando i candidati a riflettere su alcuni temi della lettera enciclica “Fratelli tutti” di Papa Francesco e trarre spunti da alcuni messaggi contenuti nel documento, quali l’attenzione alle ombre che possono emergere da un mondo chiuso e quindi l’invito a far sì che le politiche messe in atto aprano alla città di Catania, all’Europa e al mondo; la consapevolezza che l’inclusione o l’esclusione di chi soffre lungo la strada definisce tutti i progetti economici, politici, sociali e religiosi di una comunità; la necessità, di realizzare un’autentica fraternità, attraverso la migliore politica, quella posta al servizio del vero bene comune, in quanto, ha affermato l’Arcivescovo, “il mondo non è fatto da soci, ma da fratelli”.

Le parole introduttive al dialogo del dott. Sammartino hanno informato sul lavoro svolto dal cantiere, in particolare sul discernimento messo in atto per la rilevazione di buone pratiche nella lotta alla povertà educativa; sulla necessità di creare start up giovanili; sulle numerose opere a sostegno dei bisognosi. Quindi, ha ricordato a tutti il dovere di non rimanere alla finestra, ma di ritrovare il coraggio di impegnarsi per il bene comune e la speranza nel futuro, attraverso l’esercizio del voto libero e responsabile, nonostante i sentimenti di delusione, di disorientamento e di disaffezione politica che contraddistinguono una parte considerevole degli elettori catanesi.

All’incontro-dialogo hanno preso parte tutti e sette i candidati a sindaco: Maurizio Caserta, Vincenzo Drago, Giuseppe Giuffrida, Giuseppe Lipera, Gabriele Savoca, Enrico Trantino, Lanfranco Zappalà.

Considerato il tempo a disposizione, sono state previste sei domande divise in due blocchi.

Il primo giro di domande ha preso avvio con la prof.ssa Febronia Lamicela, segretaria della Consulta delle Aggregazioni laicali della diocesi di Catania, con la richiesta di informare sulle modalità che si intendono mettere in campo per realizzare il principio di sussidiarietà finalizzata ad una amministrazione condivisa di co-progettazione e co-programmazione. A seguire le domande del dott. Federico Incardona, ricercatore e membro del “Gruppo giovani del Cantiere per Catania” e Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia con la richiesta di chiarimenti in merito, rispettivamente, alle strategie da mettere in atto per affrontare il problema della povertà educativa, la formazione dei giovani studenti e la loro integrazione nel mondo del lavoro; la sostenibilità economico-finanziaria e l’efficienza della macchina amministrativa.

Ciascun candidato ha avuto quattro minuti di tempo per la risposta.

Tutti i candidati, con sfumature diverse di tono e di profondità, hanno sottolineato l’importanza della co-progettazione; la necessità di un innovare la gestione amministrativa attraverso nuove forme di condivisione; l’importanza di partire dalle problematiche sociali, a cominciare dalle periferie; la lotta all’astensionismo e alla logica del consenso; il riconoscimento del lavoro delle cooperative nei molteplici settori di intervento.

Nel secondo giro di domande, i candidati si sono misurati con altri nodi e criticità: Maurizio Attanasio, segretario generale CISL Catania, ha posto l’accento sul grave fenomeno della illegalità, con particolare riguardo alla pratica dell’evasione fiscale dei tributi locali, quali ad esempio la TARI; alla non regolare stipula di contratti con i lavoratori; al non sempre trasparente affidamento dei servizi per la collettività. La giovane Marta Piccinini ha posto il problema della mobilità sostenibile, con particolare riferimento ai carenti collegamenti fra il centro urbano e le periferie. La prof.ssa Lamicela, ha rilanciato la domanda sulle modalità previste per affrontare le molte fragilità presenti nelle aree a forte marginalità sociale.

A conclusione dell’incontro, al quale hanno partecipato circa trecento persone, tra adulti e giovani, ciascun partecipante ha portato con sé l’esperienza di un momento unico di dialogo aperto con i futuri responsabili dell’amministrazione catanese, un momento prezioso da cui trarre spunti per la propria scelta consapevole.

Il Cantiere per Catania, non si fermerà con le elezioni comunali, ma continuerà a svolgere il proprio ruolo di presenza attiva attraverso un’azione di vigilanza sull’operato della nuova amministrazione, ma soprattutto attraverso una incondizionata disponibilità a supportare il Sindaco eletto ed il Consiglio comunale nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, con particolare riferimento alle priorità e alle linee di intervento già delineate nell’omonimo documento.

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