di Mariella Chiantello

“Insieme nell’affido” è il tema affrontato lo scorso 28 novembre presso il Seminario Interdiocesano di Catania su iniziativa dell’Associazione “Famiglie per l’Accoglienza”.

La presidente Prof.ssa Romana Romano ha introdotto i lavori presentando il nuovo progetto dell’affido familiare educativo o culturale rivolto ai minori che vivono in situazioni di degrado sociale, educativo e culturale. “Gli ultimi dati sulla povertà materiale relativi alla Sicilia – ha affermato la Romano – registrano, negli ultimi due anni, un incremento del 3%. Inoltre è emerso che quasi il 25% di minori vive in un contesto urbano periferico caratterizzato da ‘povertà educativa e relazionale’, privi quindi di pari opportunità educative rispetto ai propri coetanei inseriti in un normale contesto familiare e sociale del centro cittadino”.

Ecco, dunque, la proposta delle istituzioni e delle associazioni di ipotizzare e dar vita a nuove opportunità educative attraverso l’affido familiare educativo per il territorio della provincia di Catania che diano ai minori gli strumenti per “intraprendere un’ipotesi positiva sulla propria esistenza”. Ma di cosa si tratta?

A spiegarlo è stato il Prof. Giuseppe Vecchio, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza per la Regione Sicilia dal 2020, già ordinario di Diritto privato e preside della Facoltà di Scienze Politiche di Catania.

“L’obiettivo è dare forma istituzionale a rapporti sociali che esistono da sempre all’interno della famiglia con la funzione educativa esercitata da nonni e zii o dalla comunità parrocchiale. Se l’adozione ordinaria dà un figlio a una famiglia, la legge istitutiva e regolativa dell’adozione speciale, o affido, dà una famiglia a un figlio. Questa rappresenta una svolta storica all’istituto dell’adozione, prevedendo una ricaduta positiva dell’affido familiare transitorio sul futuro del minorenne il cui contesto familiare di provenienza risulti incapace di esercitare momentaneamente le proprie responsabilità genitoriali”.

Se fino a non molto tempo fa era normale per nonni o zii assumersi la responsabilità educativa dei nipoti, adesso, “in un mondo sempre più formalizzato a livello istituzionale e così come prevede l’articolo 2048 del Codice Civile, la responsabilità genitoriale del genitore biologico deve essere trasferita a tutori, precettori e maestri d’arte”.

Dinanzi al dissolvimento dei legami sociali che hanno mantenuto feconda una relazione di integrazione reciproca fra nuclei familiari, come l’istituto dei padrini e madrine di Battesimo e Cresima, ecco dunque che subentra l’istituto dell’affido familiare come soluzione di sussidiarietà o solidarietà all’interno di contesti sociali ed educativi difficili, nel tentativo di ricostruire il tessuto sociale e la rete di relazioni affettive e comunicative tali da garantire una crescita armoniosa del bambino e dell’adolescente. “Anche la Regione Sicilia, di concerto con il Garante, – continua il Prof. Vecchio – ha emanato un avviso sulle povertà educative, il quale prevede delle sottomisure atte a contrastare il rischio dell’isolamento di cittadini appartenenti a tutte le fasce d’età, favorire lo sviluppo di attività educative e incentivare l’affido educativo o culturale per escludere interventi strutturali, prevedendo infine misure d’intervento per oratori, asili e strutture sociali”.

La sfida attuale è pensare un modello organizzativo tale da prevedere interventi di co-programmazione e co-progettazione fra Pubblica Amministrazione ed enti del Terzo Settore, come previsto dall’articolo 55 del Codice del Terzo Settore, a cui la Regione Sicilia sta lavorando con finanziamenti previsti per incentivare misure contro l’isolamento e l’espansione dei quartieri a rischio, misure atte a incentivare l’apertura di oratori e proposte di affido educativo in ben quattro province siciliane.

L’affido educativo è, alla luce delle testimonianze di tre famiglie affidatarie, l’occasione per costruire per tutti una possibilità di bene, di aiuto reciproco e di futuro. Un’ulteriore occasione di approfondimento dell’affido educativo verrà proposto martedì 5 dicembre alle ore 19.00 presso la sede dell’Associazione “Famiglie per l’Accoglienza” sita a Catania in via Basile 12.

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