Domenica di Pasqua, l’Arcivescovo Luigi Renna ha presieduto la celebrazione eucaristica presso la Casa Circondariale di Bicocca, alla presenza del Direttore, Dott. Giuseppe Russo, del Comandante e del Vice Comandante di Reparto, di alcuni agenti di Polizia Penitenziaria, di un rappresentante del Personale dell’Area Educativa e di 50 detenuti.

L’Arcivescovo ha ricordato che la Pasqua è l’annuncio di una buona notizia per tutti, soprattutto per coloro che a livello esistenziale si trovano come chiusi nel buio di un sepolcro.
“Di Cristo – ha ricordato monsignor Renna –  ci si può fidare: Lui ha subìto un arresto nel contesto di un tradimento. A coloro che volevano difenderlo con le armi, ha detto che il loro uso (allora come oggi) non porta nessun bene”.

Di Cristo – ha proseguito l’arcivescovo – ci si può fidare: Lui ha subìto due processi “farsa”, uno davanti al Sinedrio e l’altro davanti ad un magistrato romano, Pilato, dichiarando di essere “venuto per rendere testimonianza alla verità”, la verità della cattiveria umana che arriva a fare cose impensabili, ma la risposta di Dio a tale cattiveria è stato il suo amore.

Di Cristoci si può fidare: ha voluto condividere la condanna a morte riservata solo agli schiavi. Egli morirà perdonando e accogliendo con sé, in paradiso, un malfattore che, riconoscendo la propria giusta condanna, ha riconosciuto Gesù come Messia.

La risurrezione di Cristo ci annunzia, quindi, – ha ricordato monsignor Renna ai presenti – che si può rinascere ancora una volta, si può avere una vita nuova, frutto di scelte coraggiose, come deporre le armi, cioè ogni forma di violenza che reca danno agli uomini, a partire dai propri familiari. Tutto questo è possibile grazie al dono dell’amore di Cristo, morto e risorto.

Alla fine della celebrazione, partecipata in pieno raccoglimento, l’Arcivescovo ha salutato tutti consegnando a ciascuno il suo messaggio augurale della Pasqua.

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