“Rievangelizzare attraverso le immagini per dare universalità agli ordini religiosi. Quella che solitamente è definita globalizzazione in questo caso non è altro che cattolicità” così monsignor Luigi Renna conclude il momento inaugurale della nuova mostra al museo diocesano di Catania. Fino al 28 luglio 2024 sarà possibile visitare “Dai Monasteri e dai Conventi. Tesori d’Arte”, l’evento che riunisce tutti i tesori  dell’arte provenienti dai luoghi di culto etnei sotto il controllo del Fec (Fondo Edifici di Culto). Concepita con un doppio registro narrativo, storico e artistico, la mostra ha lo scopo di spiegare gli avvenimenti che hanno portato all’attuale distribuzione sul territorio dei beni artistici appartenenti al Fec e alla Chiesa, quindi analizzare i rapporti che si sono evoluti nel tempo tra Stato e Chiesa.

Grazie ad un accordo tra la Diocesi, la Soprintendenza e il Ministero dell’Interno è stato possibile rendere l’accesso gratuito affinché tutti i cittadini possano godere della cultura della propria casa. La mostra è articolata su due livelli, ogni livello presenterà delle isole diverse ciascuna delle quali racconta la storia dei differenti ordini religiosi. I principali ordini monastici diffusi in Sicilia sono: Basiliani, Benedettini, Carmelitani, Domenicani, Francescani, Agostiniani, Mercedari, Paolotti e Camilliani. Tra le opere esposte troviamo pale d’altare, dipinti su tavola, codici miniati, volumi antichi, epigrafi romane e reperti archeologici, uniformi storiche, busti commemorativi, arredi in argento, paramenti sacri e manoscritti. Purtroppo tutti questi beni  sono stati tra loro divisi con le Leggi  del 1866-67, quando lo Stato requisì monasteri, conventi e tutto ciò che era al loro interno.

Poco prima che lo Stato portasse via tutto, alcuni ordini riuscirono a portare in salvo qualche opera ma la restante parte fu restituita solo anni dopo e non per intero. Infatti, molte delle opere che rimasero allo Stato, sono tutt’ora chiuse nei magazzini. “È un’ottima occasione per noi. Un museo che non ha un rinnovo, anche solo temporaneo, è un museo che diventa statico, invece in questo modo non solo rimaniamo attivi ma portiamo alla luce tutti quei beni che la luce non la vedono spesso” afferma la direttrice del museo Grazia Spampinato.

La collaborazione che si è venuta a creare è molto importante ma, come ha illustrato il vescovo durante i suo discorso, bisogna ricordare che queste non sono opere nate per bellezza, nonostante ci siano le committenze di mezzo sono opere nate per la liturgia, non per altro. La mostra sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 18. Aperta inoltre dalle 10 alle 13 nelle domeniche e nei festivi di seguito indicati: 25 aprile, domenica 3 maggio, domenica 2 giugno e domenica 7 luglio. Ingresso gratuito (visite guidate e fuori orario sono a pagamento e vanno concordate con la direzione del museo).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *