L’abbraccio che manca, l’abbraccio che salva e l’abbraccio che cambia la vita”.

Con questi tre tipi di abbraccio papa Francesco ha avviato la riflessione durante il suo discorso, tenuto lo scorso 25 aprile in Piazza San Pietro, rivolgendosi a tantissimi soci, socie, simpatizzanti di ogni età dell’Azione Cattolica Italiana.

E con questi tre profili dell’abbraccio consegnati dal Santo Padre hanno preso avvio i lavori della XVIII Assemblea Nazionaledi Azione Cattolica, dal titolo “Testimoni di tutte le cose da Lui compiute”, svoltasi nella Fraterna Domus di Sacrofano dal pomeriggio del 25 aprile fino alla domenica 28.

La postura dell’abbraccio, come espressione più immediata dell’esperienza umana, è proprio quella che gli oltre 600 delegati, provenienti daogni diocesi d’Italia, hanno assunto per vivere in pienezza di fede e in comunione fraterna uno trai più importanti e significativimomenti di vita associativa, che li ha vistiimpegnati nei lavori di discussione e approvazione del documento assembleare, frutto di un lungo lavoro di discernimento e prezioso strumento che si prefigge di orientare i passi da compiere per il venturo triennio associativo, e nella elezione del Consiglio Nazionale, che si riunirà per la prima volta il prossimo 11 maggio.

La scelta democratica, fondamento e stile del vivere associativo, è stata tradotta in “una pratica vitale che riguarda e coinvolge tutti: dai ragazzi, agli adolescenti e agli adulti”, interviene così il presidente nazionale Giuseppe Notarstefano nella sua relazione di fine triennio, e prosegue dicendo: “la manutenzione della democraziainizia così e qui, nell’esercizio di una vita democratica capace di espandere il senso di comunità attraverso la partecipazione e l’inclusione di ciascuno, a partire dai più piccoli e dai più giovani, in un processo che non deve mai smarrire il bene di tutti. Dovremo attrezzarci, soprattutto spiritualmente, per rendere più effettiva la nostra pratica democratica, nutrirla con la parresia e il rispetto reciproco, irrorarla di ascolto, riflessione, confronto mai superficiale o strumentale, animarla attraverso un reale desiderio di incontro e di dialogo per formulare scelte che accomunano perché frutto di una sintesi ulteriore, e se possibile migliore, dei punti di vista individuali di partenza”.

Di fatti, la partecipazione attiva ai lavori assembleari di un gruppo di rappresentanti dei ragazzi, tra cui l’acierrino catanese Michelangelo Valenti, ha contribuito a rendere davvero di tutti questa assemblea.

La delegazione catanese, composta dalla presidente Mariangela Signorello per il Settore Adulti, Laura Torrisi per il Settore Giovani e Chiara Barbagallo per l’Articolazione dell’A.C.R., ha vissuto con sentimenti di gratitudine e forte entusiasmo questa importante esperienza nazionale, permettendo loro di vivere concretamente le parole di papa Francesco, allungando l’abbraccio di piazza San Pietro fino a Sacrofano, scambiando abbracci capaci di mostrare “strade nuove, strade di speranza!”.

L’augurio che portano nel cuore,e che estendono all’associazione catanese e all’intera arcidiocesi,è quello del presidente Notarstefano rivolto a tutte presidenze diocesane da poco elette: “fare una esperienza di cura reciproca e di amicizia spirituale profonda, perché le difficoltà e le fatiche che certamente non mancheranno ci trovino non preoccupati di evitarle ma disponibili ad accoglierle per provare la nostra capacità di affrontarle insieme”.

L’assemblea si è conclusa con la nomina dei consiglieri nazionali eletti. Tra i 21 membri che compongono il nuovo consiglio, tre sono siciliani:

Dalila Ardito, della diocesi di Trapani per il Settore Adulti; Emanuela Gitto della diocesi di Messina e Martina Sardo della arcidiocesi di Agrigento, per il Settore Giovani.

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