Foto: Luca Artino

L’arena della kermesse ospita attivisti internazionali della Freedom Flotilla. Un’assenza rumorosa: Greta Thunberg non sale sul palco, ma il messaggio arriva forte e chiaro.

Il sole delle 14.30 di un 31 maggio non ferma il riempimento dell’Area palco di Etnacomics 2025: fuori, il centro fieristico Le Ciminiere e le altre “zone” che ospitano la kermesse sono sempre più popolate di visitatori appassionati di fumetti e videogames. Ma lì, nell’arena incastonata tra i padiglioni del “campo base” c’è il desiderio di ascoltare, di scoprire… per poter poi “alzare la voce”. Di non dimenticarsi – in mezzo a cosplay e storie fantastiche ed emozionanti per ogni generazione – di ciò che succede fuori dalle transenne.

La sera prima arriva l’annuncio sui canali social: Greta Thunberg sarà presente, assieme ad altri relatori, per parlare di Freedom Flotilla, la nave umanitaria di 18 metri – bombardata un mese fa da un attacco drone al largo di Malta – in cui si imbarcheranno dodici attivisti e volontari, che alle 12 del 1° giugno salperà dal porticciolo di San Giovanni Li Cuti alla volta di Gaza, con l’obiettivo di fermare il blocco navale e portare sostegno alla popolazione palestinese.

Tutti attendono la giovane attivista svedese, che intanto passeggia in fiera. Di Greta, però, sul palco non c’è mai stata traccia. Qualche mugugno, ma nulla di più. Ma c’era Liam Cunningham, attore conosciuto principalmente per il ruolo di Sir Davos Seaworth nella serie “Il Trono di Spade” e per le sue campagne umanitarie. Con lui anche Thiago Ávila, attivista brasiliano, Yasemin Acar, psicologa sociale, ricercatrice esperta in dinamiche di conflitto, partecipazione politica e movimenti collettivi, Ann Wright, ex diplomatica statunitense ed ex colonnello dell’esercito degli Stati Uniti, Jeanette Escanilla, ex parlamentare svedese molto attiva nell’organizzazione della Freedom Flotilla.

«È un grande onore essere qui – dichiara Ávila, che aggiunge -, voi siciliani ci avete sempre dato grande supporto nelle nostre missioni, e ci avete sempre accolto calorosamente. La visibilità che ci date e il vostro sostegno ci danno protezione. In questo contesto – continua – ci ritroviamo a parlare di storie di eroi, che ci appassionano perché sono molto “umane” e solidali. C’è una sola differenza con quello che noi vogliamo compiere: non abbiamo bisogno di eroi, ma di gentilezza, empatia e sostegno. Vorremo che domani veniste a trovarci prima di partire. La vostra generazione è chiamata a rispondere alla Storia, a fare la differenza, a muoversi per fermare questo genocidio».

Parole crude nei confronti di Israele arrivano anche da Escanilla: «È un mostro criminale sotto ogni aspetto. Bombarda scuole e ospedali in cui ci sono bambini. Quelli sono i “nostri” figli. Chiediamo ai governi mondiali, e su tutti a quello italiano, che si ponga fine a questo massacro. Ci fermeremo soltanto quando la Palestina sarà libera».

«Sono di origini curde, ma cresciuta in Germania», esordisce Yasemin Acar: «Il mio Paese è il secondo fornitore di armi ad Israele. Noi, con il nostro progetto, non crediamo di fare qualcosa di speciale, ma soltanto il nostro dovere. Che è il dovere di tutta l’umanità. Catania ci ha mostrato tanta solidarietà. Ci sono molte analogie tra la Sicilia e la Turchia, ad esempio riguardo all’accoglienza. Alzatevi – conclude – e non state in silenzio. Supportateci e postateci nei vostri profili social».

«Ho servito l’impero malvagio degli Stati Uniti, ma adesso mi sento solo di dire “Boo” nei loro confronti – e viene accompagnata nel disappunto dal pubblico, Ann Wright -. Lo Stato di Israele, di cui il mio Paese è principale complice, continua ad usare ogni giorno la stessa violenza nei confronti dei palestinesi. Augurate buona fortuna a chi partirà per andare a parlare faccia a faccia con gli israeliani».

Chiude gli interventi proprio Cunningham: «Quando voi venite qui provate un po’ a fuggire dal mondo reale. Avete il mio rispetto, soltanto per essere venuti qui ad ascoltarci. Etnacomics avrebbe potuto non invitarci, e invece l’ha fatto. Voi siete quelli che potete gridare più forte, perché non siete persone importanti o potenti. Ma avete per questo una grande coscienza. Ogni singola voce può generare un cambiamento. Non importa quante persone vi seguono sui social, parlatene! Vi ringraziamo dal profondo del cuore per esserci stati, e speriamo vi divertirete con il prosieguo della kermesse».

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